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Boom rapine. Nel 2013 colpite 1.256 le farmacie: +9,9%


09 DIC - È stato recentemente pubblicato il rapporto 2013 sulle rapine nei settori più esposti, curato dall’Osservatorio Intersettoriale sulla Criminalità dell’OSSIF, il Centro di ricerche dell’ABI sulla sicurezza anticrimine. Componenti dell’osservatorio sono Poste Italiane, Confcommercio-Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Tabaccai, Federdistribuzione, Federfarma e Unione Petrolifera.

Dal rapporto emerge come nel 2013 la recrudescenza delle rapine abbia riguardato le farmacie (+9,9%), le tabaccherie (+6,7%) e gli uffici postali (+5,7%), mentre per i distributori di carburante (-9,2%) e gli esercizi commerciali (-3,2%) gli episodi sono risultati in calo. Praticamente stabili le rapine in banca (+0,3%), che hanno però l’indice di rischio più elevato (n. di rapine ogni 100 punti operativi), seguite dalle farmacie.
Le rapine in banca sono anche quelle che hanno fruttato il bottino più elevato, mediamente oltre 24 mila euro. Seguono le rapine agli uffici postali con un bottino medio di poco superiore ai 10 mila euro, le rapine alle tabaccherie con una media di poco superiore ai 6 mila euro e le rapine ai danni della GDO con una media inferiore ai 2 mila euro. Il bottino medio delle rapine in farmacia si attesta sui 1.000 euro.

La recrudescenza dei reati registrata per le rapine nelle farmacie e nelle tabaccherie e l’elevato indice di rischio che caratterizza, in particolare, le farmacie possono trovare spiegazione nel fatto che si tratta di esercizi la cui struttura non consente l’installazione di articolati sistemi di sicurezza, che sono collocati anche in zone con alto tasso di criminalità e che hanno orari di apertura prolungati.

Nel 2013 in Italia le rapine ai danni delle farmacie sono state 1.256 pari ad un incremento del 9,9% rispetto al 2012. La Lombardia è risultata la regione maggiormente colpita con 505 rapine subite. Seguono il Lazio con 128 rapine, la Sicilia con 125, il Piemonte e la Puglia con 115.  La Lombardia è stata anche la regione a presentare l’indice di rischio più elevato con 17,8 rapine ogni 100 farmacie, seguita dalla Puglia (10,4), dalla Sicilia (8,7), dal Lazio (8,6) e dal Piemonte (7,4). Queste cinque regioni sono state le uniche ad aver fatto registrare un indice di rischio superiore a quello medio nazionale.

Milano si è confermata la provincia maggiormente colpita con 358 rapine, seguita da Roma (123), Torino (105), Napoli (76), Monza e della Brianza e Bari (71).  Nel 2014, però, a Milano si è avuta un’inversione di tendenza: le rapine sono diminuite del -25% (periodo gennaio-novembre). Tale risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione con la Questura che ha permesso di ottimizzare i sistemi di videosorveglianza anche grazie a corsi di formazione per i titolari di farmacia.
 

09 dicembre 2014
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