Pertanto, la sfida di un buon management parte dalla capacità di comprendere il contesto aziendale e su quello è necessario costruire un sistema di interlocuzione verso l’esterno (relazioni con gli stakeholder, comprensione dei fabbisogni, ecc.). Accanto a questa dimensione esterna, è fondamentale migliorare i processi produttivi interni (qualità dell’offerta, capacità e flessibilità strategica, ecc.).
Il Patto per la Salute rappresenta un insieme di risposte, forse non ancora complete, per adeguare i modelli dell’offerta e renderli più vicini ai fabbisogni dei cittadini.
Sebbene nel Patto non si accenni esplicitamente agli strumenti per l’erogazione di prestazioni e servizi che sono l’Azienda Sanitaria o l’Azienda Ospedaliera, lo stesso individua fattualmente in questi ultimi lo strumento di applicazione e gestione di una serie di indicazioni. E questo si intravede proprio in alcuni punti definiti dal Patto: la definizione delle risorse necessarie (cosa non scontata), il ridisegno dell’offerta e l’utilizzo delle tecnologie nel miglioramento del funzionamento del sistema stesso.
Inoltre, tra gli argomenti affrontati si è toccato il tema dell’incongruenza tra responsabilità e complessità del ruolo del Dg e trattamento economico. Tra le varie possibili soluzioni, è praticabile la scelta di integrare il trattamento economico fisso dei Dg con una primalità significativa legata ad obiettivi e risultati conseguiti. Anche il Ministro, in questo senso, ha convenuto sulla necessità di aprire una seria riflessione.
Per tutti questi motivi, Federsanità Anci ha deciso di offrire la propria collaborazione ai Tavoli indicati nel Patto per la Salute disponendo dell’esperienza e della sensibilità nell’affrontare una vasta gamma di problematiche.
Angelo Lino Del Favero
Presidente Nazionale Federsanità ANCI
31 luglio 2014
© Riproduzione riservata