Covid. Aggiornamento Piano vaccini in standby: salta incontro Governo-Commissario-Regioni
di Luciano Fassari
Rinviata a data da destinarsi la riunione politica che avrebbe dovuto sciogliere i nodi del Piano vaccinale, che dopo le riduzione delle dosi e l’approvazione di AstraZeneca con la raccomandazione di Aifa ad usarlo preferibilmente solo per i 18-55 anni, ha bisogno di un upgrade
01 FEB - Ancora fermo l’aggiornamento del Piano vaccini. È infatti stata rinviata a data da destinarsi la riunione "politica" prevista per oggi pomeriggio tra Governo, Commissario e Regioni.
I nodi quindi rimangono tutti sul tavolo. Il primo è quello che riguarda la distribuzione dei vaccini per gli over 80 anche tenuto conto delle riduzioni di consegne a febbraio. Tra le Regioni, che
in alcuni casi sono già partite (non senza difficoltà) con le prenotazioni, non c’è accordo tra chi chiede di distribuire i vaccini in base alla percentuale di popolazione generale e chi invece chiede di farlo in base alla popolazione anziana. Da qui la richiesta al Governo di decidere come procedere tenuto conto anche del Piano nazionale approvato dal Parlamento.
Altra questione è come utilizzare le dosi in arrivo di AstraZeneca (1 mln a febbraio) che Aifa ha raccomandato di usare preferibilmente solo per la fascia 18-55 anni. Anche qui manca un’indicazione chiara. Tra le proposte in campo quella di riservarlo per questa prima fase a Forze dell’Ordine, personale scolastico e uffici pubblici. Ma, ad oggi è tutto fermo. Così come si è in attesa di una nuova circolare del Ministero della Salute che indichi le nuove classi di priorità che tengano conto delle fasce di popolazione più a rischio, anziani, patologie croniche e oncologiche.
Il tutto senza considerare i ritardi negli accordi con i medici di famiglia e le farmacie, quelli per l’identificazione dei punti di vaccinazione (in attesa dei padiglioni ‘Primula’). Un elenco quindi lungo e denso e su cui certamente la crisi di Governo sta pesando non poco inficiando la reattività dell’Esecutivo. Al contempo le Regioni non intendono prendersi responsabilità non loro e attendono risposte, che per ora latitano.
Luciano Fassari
01 febbraio 2021
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