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Riforma del lavoro. Senato approva i maxiemendamenti del Governo


L'Assemblea di Palazzo Madama ha dato il via libera stamani, in prima lettura, ai quattro maxiemendamenti sostitutivi del ddl di Riforma del Lavoro sui cui il Governo aveva posto la fiducia. Ecco il testo contenente i 4 maxiemendamenti.

31 MAG - Il Senato ha approvato stamani, in prima lettura, la Riforma Fornero sul mercato del lavoro (Ddl 3249 "Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita"), che ora passa all'esame della Camera dei deputati. Sul testo il Governo aveva posto ieri la questione di fiducia sull'approvazione di quattro emendamenti sostitutivi del ddl, approvati con 4 votazioni distinte.

Scarica il testo dei quattro maxiemendamenti votati al Senato.
 
Critiche, intanto, arrivano dalla Cgil, secondo la quale è stata "sbagliata la fiducia e il provvedimento è un pasticcio inestricabile" che "aprirà un contenzioso legale infinito e, quello che è più grave è, permetterà (nel combinato disposto con le riforma delle pensioni) alle imprese di ricorrere a una valanga di espulsioni dai luoghi di lavoro". Ad affermarlo, in una nota, Danilo Barbi, segretario confederale della Cgil che questa mattina ha partecipato a Roma al presidio in piazza Vidoni per protestare contro la fiducia al Ddl lavoro.

Secondo il sindacalisti, infatti, "oltre agli arretramenti evidenti che sono contenuti nel testo su cui è stata posta la fiducia (la parte sugli ammortizzatori sociali, ma non solo), si deve tenere conto che è cambiato tutto il contesto in cui questa legge si inserisce. Da quando è partita la discussione a oggi, molte cose sono cambiate in Europa: l'asse Merkel-Sarkozy è sicuramente superato e ora si tratta di costruire delle alternative alle politiche europee fin qui scelte”. Alla crisi e alla recessione, ricorda Barbi, si è aggiunto ora anche "il dramma del terremoto”.

In questo contesto, secondo Barbi, il ddl lavoro "si prospetta come un corpo legislativo frutto di compromessi, un pasticcio inestricabile, un groviglio legislativo che non risolve alcuni problemi (anche se ci sono state novità positive) e peggiora la situazione in molti punti: non c'è una riduzione reale delle forme di precarietà e già questo rende inverosimile pensare all'apprendistato (su cui pure noi in teoria siamo d'accordo) come asse centrale dell'accesso al lavoro; ma anche sulle tutele dai licenziamenti illegittimi solo l'opposizione della Cgil ha permesso di non aprire la strada totalmente ai licenziamenti facili".

31 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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