Covid. Avanza ipotesi lockdown per Natale, Capodanno e Befana. Speranza: “Dobbiamo evitare che arrivi una terza ondata”
Prima ipotesi, che vede il favore del Cts, quella di mettere in zona rossa tutto il Paese nei giorni festivi e prefestivi: 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio. Non pare esclusa, però, la possibilità che il giro di vite si traduca nella scelta di decretare zona arancione il Paese, lasciando dunque aperti i negozi ma con bar e ristoranti chiusi e la possibilità di muoversi all’interno della Regione.
14 DIC - Si preannuncia un Natale-Capodanno-Befana in lockdown. Dopo le immagini dell’ultimo weekend con masse di persone in giro per lo shopping natalizio e la decisione della Germania per un lockdown duro per tutto il periodo delle feste anche il Governo italiano sta pensando ad un irrigidimento delle misure per evitare che l’epidemia rialzi pericolosamente la testa.
L’esecutivo sta pensando a mettere in zona rossa l'intero Paese nei giorni festivi e prefestivi: 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio o addirittura per tutto il periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio. Non pare esclusa, però, la possibilità che il giro di vite si traduca nella scelta di decretare zona arancione il Paese, lasciando dunque aperti i negozi ma con bar e ristoranti chiusi e la possibilità di muoversi all’interno della Regione.
“Misure da consolidare ed eventualmente estendere e rafforzare con una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale”. È quanto avrebbero detto, secondo quanto apprende l’Ansa, gli esperti del Cts nella riunione con il premier Conte e con i capi delegazione. La necessità di una nuova stretta, è stato spiegato dai tecnici, è legata all'impossibilità da un lato di un controllo capillare del territorio e dall'altro a dati ancora “preoccupanti”, con un'incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta (nell'ultimo monitoraggio era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento).
'Italia, fanno notare gli esperti del Comitato tecnico scientifico, ha anche un numero di morti giornaliero che supera quello della Germania - che ha però 20 milioni di abitanti in più -, e oltre metà del paese con le strutture sanitarie ancora sotto stress. Dunque, è la conclusione, "bisogna estendere le misure, altrimenti a gennaio saremo nei guai". Probabilmente la discussione andrà avanti nei prossimi giorni con l'obiettivo di arrivare ad una decisione, e un successivo provvedimento, nella giornata di giovedì o al più tardi giovedì anche dopo un confronto con le Regioni.
“Sono numeri ancora molto significativi, è vero che nelle ultime settimane c'è stata una lieve flessione per le misure adottate ma la battaglia non è vinta e ci vuole ancora tantissima cautela. Ci vuole poco a tornare indietro e vanificare gli sforzi delle ultime settimane”, ha detto il ministro della Salute,
Roberto Speranza, al tg3.
“Il Cts in questi minuti si sta riunendo su richiesta del governo per valutare la situazione ed eventuali nuove misure. La mia opinione è chiara: queste misure ci possono aiutare nelle settimane delle vacanze di Natale a evitare che arrivi una terza ondata e una recrudescenza. Stiamo ragionando sulle 2 settimane delle vacanze, quello è il periodo più complicato. Ascolteremo con grande attenzione i nostri scienziati e l'auspicio è che nel giro di poco tempo si possano assumere ulteriori misure in grado di scongiurare un'ipotetica terza ondata".
“Bisogna – ha precisato - assolutamente evitare gli assembramenti: è legittimo che le persone possano in queste ore fare acquisti ed essere in giro, però dobbiamo evitare gli assembramenti e non andare tutti nello stesso posto. Questo è fondamentale se non vogliamo poi essere costretti a ulteriori restrizioni molto dure”.
14 dicembre 2020
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