Ictus. Balduzzi: “Promuovere ‘Stroke Units’ per ridurre costi sociali malattia”
di Giovanni Rodriquez
Questa la proposta avanzata dal ministro della Salute nel corso della presentazione del 14° volume dei Quaderni del Ministero della Salute. L’ictus rappresenta la seconda causa di morte e la prima di invalidità in occidente. Nel 2012, in Italia, si stima che ci saranno almeno 200 mila nuovi casi.
09 MAG - “Il vantaggio delle Stroke Units è basato sull’integrazione tra l’assistenza della fase acuta e quella di ordine neuroriabilitativo secondo un modello che coniuga l’assistenza medica, con particolare attenzione alla prevenzione delle complicanze, e l’assistenza finalizzata al recupero motorio e cognitivo. In un modello assistenziale così organizzato si realizza pienamente un approccio pluridisciplinare e professionale in grado di ridurre sensibilmente le conseguenze individuali e sociali dell’ictus, ottenendo anche una diminuzione dei costi”. Con queste parole il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, ha presentato il 14° volume della collana
Quaderni del Ministero della Salute, dedicato questa volta all’ictus.
L’ictus rappresenta la seconda causa di morte e la prima causa di invalidità nel mondo occidentale. Nel 2012 si stima che in Italia vi saranno non meno di 200 mila nuovi casi di malattia, di cui almeno 130 mila ischemiche. L’outcome a 12 mesi dei nuovi casi di stroke ha mostrato che, a fronte del 28% di guariti e del 17% di disabili, ma abbastanza autosufficienti, si avrà una mortalità nel 30% ed una grave disabilità, che impone una lungo-degenza in istituzioni, nel restante 25% colpita da ictus. In sintesi, 50 mila nuovi casi di gravemente disabili ogni anno.
L’obiettivo, illustrato dal ministro, è quello di diffondere la nuova terapia della trombolisi, da applicare nelle primissime ore dall’evento in centri esperti (le Stroke Units) e seguendo protocolli internazionali molto rigorosi.
Giovanni Rodriquez
09 maggio 2012
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