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Nuovo monitoraggio Lea. Sono 11 le Regioni adempienti nelle tre aree: ospedaliera, prevenzione e distrettuale. Ecco i risultati della seconda simulazione del Ministero della Salute

di Luciano Fassari

Al top Emilia Romagna, Piemonte e Veneto mentre fanalini di coda sono Molise, Campania e Calabria. Ecco i risultati della seconda simulazione del Nuovo sistema di Garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (su dati 2017) che rispetto alla prima rilevazione di un anno fa (su dati 2016) vedono crescere le Regioni adempienti. Si conferma buona l’assistenza ospedaliera in tutta Italia mentre permangono problemi nell’assistenza territoriale e nell’insufficienza degli screening e della copertura vaccinale

06 GIU - Dal nuovo aggiornamento basato sul Nuovo Sistema di Garanzia dei Lea basato sui dati del 2017 risultano adempienti alle tre macro aree (ospedale, distretto, prevenzione) ben 11 Regioni su 21. Un dato che segna un miglioramento rispetto alla prima rilevazione basata sul 2016 dov’erano adempienti solo 9 Regioni.
 
A dare notizia della seconda simulazione, ricordiamo che il Nuovo Sistema di Garanzia Lea entrerà in vigore effettivamente a partire dai dati relativi al 2020, è la Corte dei conti nel suo ultimo Report sul coordinamento della Finanza Pubblica.
 
Come funziona il Nuovo Sistema di Garanzia del Lea. Dal 2020 come dicevano sarà in vigore il Nuovo Sistema di Garanzia dei LEA, approvato nel dicembre 2018 in Conferenza Stato-Regioni. La nuova metodologia valuta distintamente le tre aree di assistenza e attribuisce loro un valore compreso in un range 0-100. La garanzia di erogazione dei LEA si intende raggiunta qualora, entro ciascun livello, sia raggiunto un punteggio pari o superiore a 60, in modo da non consentire la compensazione tra livelli.
 
Il punteggio di ogni area è determinato dalla media pesata dei 22 indicatori core (con un peso pari a 1 qualora la soglia è data dalla mediana dei valori regionali, e un peso pari a 2 se è fissato dalla normativa di riferimento). I restanti 56 indicatori condivisi dal Gruppo di lavoro saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.
 
I 22 indicatori core sono così suddivisi:
 
- sei per l’area della prevenzione (copertura vaccinale pediatrica a 24 mesi per esavalente e MPR, controllo animali e alimenti, stili di vita, screening oncologici);
 
- nove per l’attività distrettuale (tasso di ospedalizzazione di adulti per diabete, Bpco e scompenso cardiaco e tasso di ospedalizzazione di minori per asma e gastroenterite, intervallo chiamata-arrivo mezzi di soccorso, tempi d’attesa, consumo di antibiotici, percentuale re-ricoveri in psichiatria, numero decessi da tumore assistiti da cure palliative, anziani non autosufficienti nelle RSA);
 
- sei per l’attività ospedaliera (tasso di ospedalizzazione standardizzato rispetto alla popolazione residente, interventi per tumore maligno al seno eseguiti in reparti con volumi di attività superiore a 150 interventi annui, ricoveri a rischio inappropriatezza, quota di colecistectomie con degenza inferiore ai 3 giorni, over 65 operati di frattura al femore entro 2 giorni; parti cesarei in strutture con più e meno di 1000 parti l’anno).
 
 
I risultati.
 
Promossi a pieni voti. Dalla rilevazione per il 2017 (che comprende anche le RSS e le P.A.) emerge un miglioramento rispetto all’esercizio precedente: risultano infatti adempienti 11 regioni rispetto alle 9 del 2016.
 
Si tratta di Piemonte, Lombardia, PA di Trento, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche - le stesse che si trovavano nell’anno in testa alla classifica della vigente Griglia LEA - cui si aggiungono ora Abruzzo e Puglia.
 
Regioni con un indicatore negativo su tre. Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Basilicata e Sicilia non raggiungono il punteggio minimo in una sola area, mentre nelle altre due presentano un valore compreso tra i 70 e gli 86 punti.
 
Nel FVG è carente la prevenzione per l’insufficiente copertura vaccinale a fronte di valori di screening oncologici elevati; nel Lazio e nella Basilicata la distrettuale, ma con valori che nella prima (57,99 si collocano vicino alla soglia mentre nella seconda sono sotto al 50.
 
Ciò a fronte di un valore complessivo della vigente Griglia LEA pari, rispettivamente, a 193, 189 e 180.
 
Anche in Sicilia risulta carente la prevenzione, dove l’insufficienza della copertura dei vaccini si accompagna ad un livello degli screening al di sotto della soglia critica della Griglia, che segna un punteggio complessivo pari a 170.
 
In VdA e Sardegna sempre la distrettuale si colloca intorno al 35 rispetto alla soglia di garanzia del 60: in queste regioni anche il complessivo punteggio della Griglia non raggiungeva nell’anno il valore minimo richiesto: rispettivamente i 149 e 140 rispetto a 160. Nelle altre due aree il punteggio risulta compreso tra 64 e 76.
 
Regioni con 2 indicatori negativi su tre. Livelli insufficienti in due livelli di assistenza si riscontrano nella P.A. di Bolzano (prevenzione e distrettuale), in Molise e Campania (ospedaliera e distrettuale) e Calabria (prevenzione e distrettuale). Inadempienze confermate per il 2017 dalla vigente Griglia, con l’eccezione del Molise che risultava adempiente.
 
“l NSG – commenta la Corte dei conti - sembra quindi confermare, sia pure con gradazioni diverse, che le inadempienze più gravi e peraltro più diffuse si riscontrano nell’assistenza territoriale e nell’insufficienza degli screening e della copertura vaccinale già rilevate dalla Griglia LEA in vigore; mentre l’attività ospedaliera, a fronte della riorganizzazione intervenuta sia pure con ritardi in tutte le regioni, presenta punteggi generalmente più alti”.

 
 
Luciano Fassari

06 giugno 2020
© Riproduzione riservata
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