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Formazione medica. Fnomceo boccia la proposta M5S: “Soluzione non è procrastinare sbarramento”


La Federazione commenta il ddl attualmente in discussione in commissione Cultura alla Camera e di cui è relatore il deputato pentastellato Manuel Tuzi. Anelli: “È indubbio che il test, per come è oggi strutturato, vada modificato ma la soluzione non è procrastinare lo sbarramento”

25 NOV - “Una proposta, quella attualmente all’esame della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che, già illustrataci dai depositari nella nostra audizione dello scorso febbraio, ci lascia, oggi come allora, sostanzialmente perplessi, soprattutto per la parte relativa all’accesso a Medicina”. Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta l’ipotesi di riforma della formazione dei medici al vaglio della VII Commissione della Camera, “Cultura, Scienza, Istruzione”, che abolirebbe, già dal 2020, il test d’ingresso alla Facoltà di Medicina, sostituendolo con uno sbarramento al secondo anno. Una prospettiva, questa, che secondo la Fnomceo “rischia di mortificare le aspirazioni degli studenti”.

“Non si possono imporre ai ragazzi scelte in qualche modo obbligate o che per loro potrebbero essere di ripiego - spiega infatti Anelli -. Quella del medico, del veterinario, del farmacista, dell’infermiere sono professioni peculiari e diverse, che richiedono ciascuna una specifica attitudine e ‘vocazione’ e non possono essere determinate da una graduatoria”.

“Siamo reduci dagli Stati Generali dei Giovani professionisti Fnomceo a Matera, dove giovani colleghi, in collegamento da tutta l’Italia, hanno messo a punto e poi votato dei Documenti che costituiranno la base di una riforma strutturale, e che verranno consegnati nelle mani del ministro Speranza – continua -. Ebbene, questi giovani hanno confermato la linea portata avanti dalla Fnomceo, per cui a ogni laurea debba corrispondere una borsa di specializzazione. Se questa norma fosse già stata introdotta, non ci sarebbero neppure state le recenti ammissioni in sovrannumero dovute ai ricorsi, in quanto annualmente si sarebbe dovuto individuare un budget e uno stanziamento per garantire le borse di specializzazione ai laureati”.

“Un altro punto non ci convince: se si introduce – come previsto nella bozza - un percorso di preparazione e di orientamento alle superiori, perché rimandare poi la selezione al primo anno? Non è più semplice valorizzare il percorso formativo liceale, facendolo diventare parte integrante della selezione, e le capacità mostrate dallo studente?” si chiede il Presidente Fnomceo.

“È indubbio che il test, per come è oggi strutturato, vada modificato – conclude Anelli -, ma la soluzione non è procrastinare lo sbarramento. La soluzione, peraltro in parte prevista nella bozza, è stilare programmi sui quali far preparare i ragazzi, anche allargando a tutte le scuole secondarie il modello di Biomedicina che la Fnomceo e il Miur stanno portando avanti da anni e, soprattutto, rendere la formazione un unicum, dall’accesso alla specializzazione”.

25 novembre 2019
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