Stati vegetativi. Balduzzi: “Dobbiamo fare di più per venire incontro a esigenze pazienti”
di Giovanni Rodriquez
Il ministro della Salute propone un Libro Verde che completi l'analisi del Libro Bianco del precedente Governo. Celebrata la II Giornata degli stati vegetativi. "Dobbiamo andare oltre ed occuparci degli ostacoli burocratici, assistenziali e giuridici dei pazienti in queste condizioni”.
09 FEB - “Sugli stati vegetativi il punto di partenza è il
Libro bianco del 2010, ora un passo in avanti potrebbe essere quello di realizzare un
Libro verde al termine di un percorso di monitoraggio condotto assieme alle istituzioni, ai centri di ricerca e alle associazioni”. È stata questa la proposta lanciata dal ministro della Salute,
Renato Balduzzi, nel corso del suo intervento di apertura della II Giornata sugli stati vegetativi, svoltasi a Roma presso la sede del dicastero di lungotevere Ripa.
Nello specifico, per il ministro, si dovrebbe prospettare ora un lavoro di “monitoraggio permanente che, oltre a rilevare le criticità esistenti, inizi ad occuparsi anche degli ostacoli burocratici, dei problemi di carattere assistenziale e giuridico cui sono soggetti i pazienti che si trovano in queste condizioni”.
Balduzzi ha poi aggiunto che nei nuovi Lea, “di cui si parla ormai da troppo tempo”, si dovrà tener conto “di ciò che è successo in questi anni, dando uno spazio maggiore alle malattie rare e alle gravi disabilità, che dovranno dunque essere in testa alle priorità”.
Infine, a margine della sua introduzione all’evento, il ministro ha voluto chiarire che “se il Parlamento porterà avanti il Ddl sugli stati vegetativi, e se la Commissione parlamentare riterrà di proseguire l'iter della legge, il Governo farà la sua parte, attento a fornire elementi di unità e non di divisione”. “Su questi temi – ha concluso - bisogna realizzare la più grande concordia possibile perchè questi non possono essere argomenti da guerre di religione”.
G.R.
09 febbraio 2012
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