Liberalizzazioni. Catricalà: “Decreto il 20 gennaio”. Balduzzi: “Convinceremo tutti”
Liberalizzazioni avanti tutta. Il Governo conferma la volontà di procedere per decreto. E lo farà il 20 gennaio. Ma i farmacisti non ci stanno e ribadiscono che il settore è già ampiamente liberalizzato. Confronto serrato ieri sera in Tv alla vigilia dei nuovi provvedimenti della "fase 2".
10 GEN - Le liberalizzazioni che verranno sono state protagoniste ieri sera anche in Tv. Con il ministro della Salute
Renato Balduzzi e la presidente di Federfarma
Anna Rosa Racca, all’Infedele di Gad Lerner su La7 e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Antonio Catricalà da Bruno Vespa a Porta a Porta su Rai1.
La notizia l’ha data quest’ultimo, confermando le anticipazioni dei giorni scorsi: “Le nuove liberalizzazioni si faranno il prossimo 20 gennaio, per decreto legge, per consentire ai nostri cittadini di ottenere i giusti sconti, perché sulle farmacie non si tratta di ampliare i mercati ma di ridurre i prezzi”. E per ottenere questo risultato “ci sarà anche un aumento della pianta organica”.
Più soft e meno decisi i toni del ministro Balduzzi che ha comunque ribadito l’intenzione del governo di rimettere le mani alle norme sulle farmacie. “Ma ce la farete?”, l’ha incalzato Lerner. “Sì, perché crediamo nella bontà della proposta e nella sua forza culturale e politica, e riusciremo a far capire” anche in Parlamento “che non è una battaglia contro qualcuno ma una battaglia nell’interesse di tutti”.
E sì, il Parlamento, perché è lì che il decreto Monti rischiava addirittura di cadere proprio sulle farmacie. Lo ricorda lo stesso Balduzzi: “Si era creata una forte spaccatura, molto netta, nella maggioranza che sosteneva il Governo Monti”, per questo “il Governo ha deciso di fermarsi. Ma non di fare marcia indietro. Solo di fermarsi per il momento”.
Detto questo “nessuno ha mai pensato dentro il Governo di scardinare il sistema della dispensazione del farmaco nel nostro Paese – assicura Balduzzi - perché è un elemento importante del Servizio sanitario nazionale. Però il sistema farmacia è troppo rigido e troppo chiuso e i farmacisti stessi lo riconoscono”. Balduzzi ha quindi confermato che l’obiettivo è quello di garantire un vantaggio ai cittadini attraverso la possibilità di prezzi più vantaggiosi. Come in parte già garantito con la manovra approvata a dicembre. “Nell’art. 32 della manovra – ha spiegato il ministro - abbiamo inserito poi la possibilità di fare sconti sui farmaci di fascia C, a certe condizioni e con certe garanzie, proprio per non dare semplicemente l’impressione che si trattasse di una manovra volta solo a dare aria a danni di qualcuno ma che era una manovra volta all’interesse di tutti”.
Ma per Racca, tutto ciò deve avvenire “all’interno di una struttura, che è la farmacia”. “Monti – ha proseguito - ha parlato recentemente della necessità di un grande equilibrio nell'azione di governo. Noi siamo d’accordo con l'ammodernamento del sistema e sulla necessità di andare incontro alle esigenze dei cittadini e siamo stati i primi a dire di aprire più farmacie. Ma serve per l'appunto equilibrio e per le farmacie quell’equilibrio è stato fissato dall'Europa con due sentenze fondamentali della Corte di Giustizia europea che hanno stabilito che ci fosse una regolamentazione delle farmacie e che le farmacie fossero indipendenti. Queste regole hanno permesso di garantire l’assistenza farmaceutica in tutte le aree del paese attraverso 18 mila farmacie sparse su tutto il territorio nazionale". "Lerner - ha poi chiosato Racca – adesso sono le 11 di sera, lo sa che ci sono 3 mila farmacie aperte per dare servizio e assistenza ai cittadini?". E poi ricordiamoci che le “farmacie non hanno più il monopolio dei farmaci, e non lo hanno da tanti anni. Perché i farmaci innovativi sono distribuiti dalle strutture pubbliche, gli Otc e i Sop sono usciti dalla farmacia tanti anni fa, perché i vaccini sono distribuiti anche fuori dalle farmacie, perché anche la fascia C è stata comunque liberalizzata dalla scorsa manovra. E liberalizzata con ragionevolezza". "Abbiamo apprezzato – ha sottolineato - la posizione del Governo, che ha affidato al ministero e all’Aifa il compito di stabilire quali farmaci rimarranno in farmacia e quali potranno invece uscire”. Insomma per Federfarma, la liberalizzazione è già in atto e non serve nessun’altra manovra.
Quanto a una delle questioni più contestate riguardanti le farmacie, cioè l’ereditarietà della sede, Racca ha poi precisato che “in realtà solo il 15% delle sedi viene ereditato. Il 65% è acquistato e il 20% vinto per concorso”. Ma, ha ribattuto il ministro della Salute Balduzzi, “è nei dettagli che l’ereditarietà dimostra i suoi limiti, come con la norma che prevede che per due anni, pur non avendo i requisiti, qualcuno possa tenere la titolarità o la quota della farmacia per eredità. Questo va assolutamente modificato”.
10 gennaio 2012
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