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Welfare. Le associazioni: "Vogliamo una riforma vera". "La crisi non serva da scusa a nuovi tagli al sociale"


"Chi nega i diritti, cancella le persone". Recita così lo spot della campagna I diritti alzano la voce, alla quale hanno aderito 24 associazioni che operano nel sociale. Contrastare disoccupazione, impoverimento ed evasione fiscale. E finanziare Lep e non autosufficienza. Queste le richieste a Monti.

23 NOV - Uno spot per denunciare che il sistema di protezione sociale è al collasso e che è necessario "alzare la voce" per costruire un nuovo Welfare. Perché "chi nega i diritti, cancella le persone".
E' l'iniziativa promossa da I diritti alzano la voce, la campagna creata da ventiquattro associazioni sociali e di pazienti, tra le quali Fish, Cittadinanzattiva, Ires, Arci, Auser (vedi elenco completo in fondo all'articolo) unite per chiedere una nuova politica capace di farsi carico del bene comune. Ma la campagna è rivolta anche all’opinione pubblica, “nel tentativo di ridare senso e linguaggio ai diritti di cittadinanza, alla giustizia, alla solidarietà”.
I diritti alzano la voce è il movimento nato nella primavera del 2009 da alcuni esponenti del terzo settore che hanno cominciato a incontrarsi e condividere un’insoddisfazione profonda su come il welfare e i diritti sociali sono affrontati dalla politica. Una preoccupazione che negli anni, anziché trovare soluzione, è addirittura cresciuta. E anche se la nascita del Governo Monti rappresenta un’opportunità “positiva in considerazione della gravissima situazione in cui versa il Paese”, le 24 associazioni sono tutt’altro che ottimiste sul futuro, in particolare quello del welfare. “Siamo preoccupati per il nostro Paese - dichiara Lucio Babolin, portavoce della campagna I diritti alzano la voce, - ma anche per il dibattito sulla crisi portato avanti dagli opinion maker e le testate più influenti. Sembra quasi che allo sfacelo economico e finanziario di questi anni si voglia continuare a rispondere con le stesse ricette che hanno generato il disastro. Anzi, la tentazione potrebbe essere quella di approfittare dell’emergenza per far passare provvedimenti fermi al palo da anni”.

“Noi crediamo - continua Babolin - che vi siano due priorità per il paese: la messa in sicurezza dei conti dello stato e, insieme, il miglioramento delle condizioni di vita per tutte quelle persone e famiglie che hanno pagato fin qui, ingiustamente, il prezzo della crisi. Non basterà una patrimoniale ‘leggera’ per assicurare l’uno e l’altro obiettivo. Bisognerà piuttosto agire in modo incisivo sull’evasione fiscale, tassare maggiormente i patrimoni mobiliari e immobiliari, tagliare le spese militari, ridurre i costi della politica.”
La campagna I diritti alzano la voce chiede quindi che una parte delle risorse così reperite vengano utilizzate per una riforma del welfare attesa da tempo, permettendo il varo dei Livelli essenziali delle prestazioni e del reddito minimo di inserimento e l’istituzione di un fondo e di misure adeguate per la non autosufficienza e per ammortizzatori sociali efficaci a beneficio di tutti coloro che perdono il lavoro. “In questo modo sosterremmo la domanda e aiuteremmo larghi strati della popolazione. Finalità che non potrebbero essere raggiunte con la legge delega sulla riforma fiscale e assistenziale voluta dal precedente Governo, che a nostro avviso va radicalmente modificata”.
Oltre ai conti, I diritti alzano la voce chiede dunque di preoccuparsi di quei “3 milioni di italiani disoccupati, del progressivo impoverimento di fasce consistenti, e crescenti, di popolazione, dell’iniqua distribuzione della ricchezza, dell’abnorme evasione fiscale. Sono questi – secondo Babolin - i veri ostacoli allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia”.
 
Ecco le associazioni che hanno aderito alla campagna: Antigone, Arci, Arciragazzi, Associazione Città Visibile, Associazione Familiari Alzheimer Pordenone Onlus, Associazione Welcome, Auser, Centro Iniziative e Ricerche Euromediterraneo (Cirem) – Napoli, Cittadinanzattiva, Comunità Saman, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), Emmaus Italia, Erit Italia, Eurocare Italia, Federazione Internazionale “Città sociale” – Campania, Federazione Italiana Organismi per le Persone senza Dimora (fio.PSD), Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), Federazione Scs/Cnos – Salesiani per il Sociale, Forum Droghe, Ires Campania, Jesuit Social Network (Jsn) Italia, Lunaria, Movi, Movimento Rinnovamento Democratico.
 

 

23 novembre 2011
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