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Governo. Di Maio (M5S): “Disponibili ad avviare il confronto con il PD sul programma”. E attacca Berlusconi: “Un politico non può essere proprietario di Tv”


Confermate dunque le aperture nei confronti del PD, pur senza negare le rispettive differenze: "Capisco chi dice tra in nostri mai col PD e tra i loro mai col M5S. Ma rendiamoci conto che qui il tema non è andare con il PD come non era andare con la Lega, qui si sta dicendo: fare il reddito di cittadinanza, ridurre le tasse, aiutare le famiglie che fanno figli, tagliare gli sprechi". E sull'ipotesi di voto anticipato avverte: "Per il M5S è solo una occasione per crescere ancora".

26 APR - "Abbiamo detto al Presidente Fico che siamo disponibili ad avviare il confronto sul programma nei tempi che concorderemo. Speriamo che questo confronto porti a dei risultati nell’interesse dei cittadini". Così il capo politico del MoVimento 5 stelle, Luigi Di Maio, dopo il colloquio con il presidente della Camera, Roberto Fico, per il secondo giro di consultazioni.
 
Restano quindi le aperture nei confronti del Partito Democratico già palesate lo scorso lunedì, pur senza negare le rispettive differenze: "Io capisco chi dice tra in nostri mai col PD e tra i loro mai col M5S. Ma rendiamoci conto che qui il tema non è andare con il PD come non era andare con la Lega, qui si sta dicendo: fare il reddito di cittadinanza, ridurre le tasse, aiutare le famiglie che fanno figli, tagliare gli sprechi. Senza negare le profonde diversità che abbiamo. Certo bisogna fare uno sforzo nella direzione del cambiamento. E anche al PD dico di non entrare nella logica per cui il Movimento 5 Stelle debba negare le battaglie storiche del passato, e chiedo lo sforzo di non difendere per partito preso l’operato di governo di questi anni. È chiaro che dal 4 marzo emerga una richiesta dei cittadini sul precariato, sugli effetti della Fornero, sugli insegnanti che vengono mandati a lavorare a 1000 km da casa, sulle grandi opere inutili. Su questi problemi chiedo di far prevalere il buonsenso", ha dichiarato Di Maio.
 
Tutto questo dovrà dunque avvenire sulla base di un una nuova logica che permetta di superare quanto già visto con la Seconda Repubblica. "Voglio dire prima di tutto di uscire dalla logica della prima e della Seconda Repubblica: tutti parlano di alleanza, qui non si tratta di una alleanza. Si pensa e si usa ancora un linguaggio completamente sbagliato. Come ho detto inizia la Terza Repubblica in cui al centro si mette il cittadino. Qui le forze politiche fanno un passo indietro e sono i cittadini a fare un passo avanti. Con il contratto di governo sul modello tedesco ci sarà prima di tutto il cittadino e i suoi bisogni: con un elenco delle cose da fare".
 
"Qui - ha proseguito - conta solo se ai 10 milioni di poveri sotto la soglia di povertà riusciremo a dare 780 euro al mese per superare quella soglia, il Reddito di Cittadinanza. O a due pensionati 1170 al mese con la pensione di cittadinanza. A questi italiani interessa avere il Reddito di Cittadinanza o preferiscono che 2 forze politiche continuino a litigare per l’eternità? Questo se sarà, non sarà un Governo in continuità con il passato".
 
Nessun accordo al ribasso dunque, ma, come sottolineato da Di Maio: "Se lo firmeremo sarà un contratto di Governo al rialzo. In cui il garante dei cittadini sarà il Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle al Governo è una novità assoluta".
 
Non manca una frecciatina nei confronti della Lega. "Se volessimo pensare all’interesse di partito faremmo come la lega restando fuori da qualsiasi responsabilità di governo. Ma siccome non abbiamo mai pensato a interessi strategici, stiamo mettendo al centro i cittadini. Io credo che sia arrivata l’ora di ridurre finalmente le tasse, di pensare a milioni di disoccupati, ai pensionati, ai 10 milioni di poveri, a tutti quei giovani precari o disoccupati, alle famiglie che hanno bisogno di un aiuto concreto".
 
Di Maio ha poi attaccato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, nella giornata di ieri, aveva paragonato i 5 stelle ai nazisti: "E sull’informazione, io credo che tutti la vogliamo libera. Quindi qualcosa va fatto sulla Rai e anche su Mediaset. Non è accettabile che la Lega come ho letto su alcuni giornali non possa scegliere liberamente, per paura che la tv di Berlusconi possa attaccarli. Un politico non può essere proprietario di Tv".
 
Infine, quanto al possibile fallimento delle trattative, e dunque ad un ritorno alle urne, i 5 stelle avvertono: "Chi vuole che si vada al voto deve sapere che per il Movimento 5 Stelle è solo una occasione per crescere ancora. Quindi la scelta è tra andare al voto e cercare con la forza del nostro 32% di cambiare le cose".
 

 
 
Giovanni Rodriquez

26 aprile 2018
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