Quotidiano on line
di informazione sanitaria
30 GIUGNO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Ok dal Cdm al "Premi e Sanzioni". Se la Sanità è in rosso gli amministratori vanno a casa


Se i conti della sanità sono in dissesto gli amministratori locali vanno a casa: dal Presidente regionale fino al management delle Asl. Questa una delle novità più importanti del decreto “Premi e sanzioni”, compreso nel pacchetto sul Federalismo fiscale, approvato oggi in Cdm. Sanzioni, fino alla sfiducia, per i ministri che non rispettano i cosi standard. Premi invece per gli enti locali virtuosi e che adottano politiche di contrasto all’evasione fiscale.

28 LUG - Nonostante le criticità sollevate dalle Regioni ieri, il Consiglio dei Ministri svoltosi stamani ha dato il via libera definitivo al Dlgs “Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni, nonché istituzione della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, a norma degli articoli 2, 5, 17 e 26, a norma della legge n. 42 del 2009”, che ieri aveva già ricevuto il parere favorevole dalla Commissione bicamerale sul Federalismo.
“Il provvedimento – si legge nel comunicato del Governo dopo l’approvazione in Cdm - è diretto a rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e l’effettività del governo delle autonomie territoriali ed introduce fra l’altro la relazione di fine legislatura, o mandato, che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta, vero e proprio strumento pubblico di controllo democratico nei confronti degli amministratori regionali e locali, in vista delle successive elezioni”.
 
Alcuni punti del decreto Premi e Sanzioni.
Sanzioni. Incandidabilità per 10 anni a qualsiasi carica pubblica e rimozione “per responsabilità politica” dall’incarico per i governatori la cui Regione ha i conti sanitari in dissesto. La rimozione dei presidenti potrebbe scattare qualora si verificassero tre fattispecie: qualora il governatore-commissario non avesse redatto o non applicato il Piano di rientro; qualora la verifica annuale del piano non dovesse raggiungere gli obiettivi; qualora per due anni di seguito dovessero essere applicate le maggiorazioni delle addizionali Irpef e Irap a causa dell’insuccesso dell'azione di risanamento. Medesimi effetti sanzionatori si potrebbero produrre anche per i sindaci e presidenti di provincia che dovessero essere condannati per dissesto in 1° grado dalla Corte dei Conti. Novità anche per il commissariamento, laddove il presidente e già commissario ad acta di Regione per la sanità dovesse fallire, potrebbe essere sostituito con un altro commissario indicato dal Governo. Decadenza automatica dei direttori generali e, previa verifica delle rispettive responsabilità del dissesto, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del Servizio sanitario regionale, del dirigente responsabile dell'assessorato regionale competente, nonché dei componenti del collegio dei revisori di conti. Prevista anche per  queste figure l’interdizione per 10 anni da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. Introdotta anche l’obbligo di formulazione di una relazione di fine legislatura. Per gli enti locali che sforano il patto di stabilità possibili tagli fino a un massimo del 5% del Fondo di riequilibrio. Sanzioni, fino alla possibile sfiducia, anche per i ministri che non rispettano i costi standard.
Premi. Con decreto del ministro dell’Economia  da adottarsi entro il 30 novembre 2011, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono stabilite forme premiali a valere sulle risorse ordinarie previste dalla vigente legislazione per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, applicabili a decorrere dall'anno 2012, per le regioni che istituiscano una Centrale Regionale per gli Acquisti e l'aggiudicazione di procedure di gara per l'approvvigionamento di beni e servizi per un volume annuo non inferiore ad un importodeterminato con il medesimo decreto e per quelle che introducano misure idonee a garantire, in materia di equilibrio di bilancio. Premi anche per chi attua politiche di controllo sull’evasione fiscale. La partecipazione delle province all'accertamento fiscale è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 50 per cento delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento della provincia che abbia contribuito all'accertamento stesso, anche attraverso la segnalazione all'Agenzia delle entrate ed alla Guardia di finanza di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti per la determinazione di maggiori imponibili fiscali. Nella parte finale del testo anche un piano operativo con gli intermediari finanziari e le banche per il rimborso del credito vantato dalle imprese nei confronti dello Stato.
 
 
Le dichiarazioni di voto di ieri in Bicamerale:
Il senatore Mario BALDASSARRI (API-FLI) nel sottolineare l'importanza della costruzione di un coerente sistema sanzionatorio e premiale nell'ambito della complessiva riforma federalista in atto, evidenzia un paradosso di fondo dell'intero percorso delineato con i precedenti decreti attuativi del federalismo fiscale, con particolare riferimento alla mancata definizione del contenuto delle responsabilità, come ad esempio la non compiuta determinazione dei costi standard, che rischia di rendere scarsamente efficaci i meccanismi sanzionatori e premiali previsti nel decreto in esame.
Pur con le carenze sopra richiamate, riconoscendo i notevoli miglioramenti recati dalla proposta di parere dei relatori rispetto al testo originario del provvedimento, annuncia il proprio voto di astensione.
 
Il senatore Felice BELISARIO (IdV) dissentendo da quanto affermato dalla Corte dei conti, in audizione secondo la quale il provvedimento in esame chiude il disegno federalistico, ritiene il persistere di numerose lacune che l'audizione odierna del ministro Calderoli non ha affatto sgombrato, osservando che i numerosi proclami sulla realizzazione del federalismo in realtà dovrebbero sollevare molti dubbi, poiché non si conosce ancora nulla sui LEP, sui LEA, e persistono numerose incertezze sui dati contabili. Rammenta che il gruppo dell'IdV aveva proposto già nei precedenti provvedimenti misure sanzionatorie, ritenendo necessaria la cessazione del passaggio dei medesimi soggetti tra l'una e l'altra amministrazione, nelle quali continuano a provocare danni al Paese. Annunciando il voto favorevole, auspica una fattiva apertura del Governo sulle problematiche che dovranno essere corrette in futuro, ricordando che il gruppo dell'IdV vuole un federalismo costruito su fondamenta reali, e non su palafitte.
 
Il deputato Linda LANZILLOTTA (Misto-ApI) pur concordando con la necessità della definizione di un sistema sanzionatorio che accresca la responsabilità degli amministratori locali e regionali sottolinea come nella proposta dei relatori, seppur migliorativa rispetto al testo originario, permanga un paradosso di fondo che contraddice la filosofia stessa del disegno federalista ossia la trasformazione del principio di responsabilità vedo-pago-voto con vedo-pago-condanno, con una evoluzione in senso giustizialista del federalismo stesso. Ciò appare ancora più evidente, a suo avviso, se si considera l'accresciuto ruolo della Corte dei conti, che assume giurisdizione anche sulla responsabilità politica degli amministratori con la conseguenza di una commistione tra la sfera di responsabilità politica e quella amministrativa, i cui sistemi sanzionatori dovrebbero invece restare su piani distinti.
Il provvedimento, così come formulato nella proposta dei relatori appare inoltre rinunciare ad una compiuta riforma dei sistemi di controllo che segnino un percorso di monitoraggio costante, che sia in grado di prevenire le situazioni più estreme di dissesto finanziario.
Seppur con le carenze sopra richiamate, concordando in linea di principio con la finalità ultima dello schema di decreto in esame, preannuncia l'astensione del proprio gruppo.
 
Il senatore Walter VITALI (PD) nel rammentare quanto affermato dal ministro Calderoli nel corso dell'audizione odierna in ordine alle difficoltà che trova il federalismo in presenza dell'attuale crisi economica, osserva come ciò non possa in alcun modo giustificare quello che, sulla base dei provvedimenti finora adottati, appare costituire di fatto un abbandono dell'idea di federalismo cui il partito democratico fa riferimento. Nota del resto che, pur nell'esprimere la propria astensione o anche il voto favorevole al provvedimento, analoghe perplessità hanno espresso i colleghi che sono ora intervenuti. Deve esser chiaro, ad avviso del proprio gruppo, che pur in presenza della necessità di una manovra finanziaria, e comunque del perdurante obiettivo di garantire i conti pubblici, il Ministro dell'economia non può operare come se la legge n. 42 del 2009 non esistesse, ignorando le sedi e le fasi in cui i provvedimenti economici vengono affrontati e condivisi con gli organi di governo territoriali, come del resto avviene in tutte le organizzazioni federali. Ciò comporta l'urgenza di operare nell'ambito della Commissione permanente per il coordinamento della finanza pubblica, il cui mancato insediamento, a termini ormai da tempo decorsi, costituisce una grave inadempienza da parte del Governo. Ciò anche tenuto conto che soltanto l'attuazione effettiva del federalismo consentirà di avvalersi di strumenti di gestione delle risorse finanziarie, quali gli obiettivi di servizio ed i costi standard che appaiono necessari per realizzare un efficace controllo della spesa.
In tale contesto, ritiene peraltro che il testo all'esame sia stato notevolmente migliorato dal lavoro dei relatori e della Commissione, per cui esprime l'astensione da parte del gruppo del partito democratico, preannunciando comunque future iniziative presso le Camere in ordine all'effettiva attuazione della legge n. 42 del 2009.
 
Il deputato Anna Maria BERNINI BOVICELLI (PdL) nel sottolineare l'importanza dello schema di decreto in esame, che reca una modifica strutturale dell'assetto istituzionale del nostro Paese, precisa come esso rappresenti inoltre un tassello fondamentale del percorso intrapreso con la riforma federalista, che si prefigge, attraverso la standardizzazione dei costi, il supermento della spesa storica e la definizione di un efficace sistema sanzionatorio e premiale, una maggiore responsabilizzazione degli amministratori regionali e locali. Precisa inoltre come i meccanismi sanzionatori, disciplinati nel provvedimento, debbano essere finalizzati alla individuazione di un processo virtuoso che operi in funzione preventiva piuttosto che esclusivamente punitiva delle responsabilità degli amministratori.
Nell'esprimere apprezzamento per l'intenso lavoro svolto dai relatori che, insieme alla costante collaborazione del Governo, sono giunti alla stesura di un testo condiviso, preannuncia il voto favorevole a nome del proprio gruppo.
 
L.F.

28 luglio 2011
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy