Donazione sangue. Retribuzione anche per i non idonei. Il ministro Lorenzin firma il decreto
Il decreto interministeriale firmato dal ministro della Salute garantisce la retribuzione e la contribuzione figurativa anche a quei donatori di sangue e di emocomponenti ai quali il medico del servizio trasfusionale abbia certificato la non idoneità alla donazione. Per le finalità del decreto sono stanziate risorse pari a 406 mila euro per anno.
17 NOV - Il Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin, ha firmato un decreto interministeriale per garantire la retribuzione e la contribuzione figurativa anche a quei donatori di sangue e di emocomponenti ai quali il medico del servizio trasfusionale abbia certificato la non idoneità alla donazione. Il provvedimento, preso d’intesa con il Mef, serve ad incentivare la promozione della donazione di sangue e per venire incontro a quei cittadini che, pur ispirati dal valore della volontarietà e gratuità, vengano riconosciuti inidonei alla donazione.
Si è cosi concluso l’iter previsto dall’articolo 8, comma 2, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, con cui sono disciplinate le modalità attraverso le quali i lavoratori dipendenti, ovvero interessati dalle tipologie contrattuali di cui al decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, possono accedere alla garanzia a carico dello Stato che consente loro di vedersi riconosciuta la retribuzione e la contribuzione figurativa, nel caso in cui il medico del servizio trasfusionale certifichi la non idoneità alla donazione.
Per le finalità del decreto sono stanziate risorse pari a 406 mila euro per anno.
17 novembre 2015
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