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Patto per la salute. Lorenzin in audizione: "Testo condiviso la prossima settimana". Ma ticket e Lea si chiuderanno dopo

di Giovanni Rodriquez

Lo ha annunciato il ministro della Salute nel corso di un'audizione in commissione Affari Sociali. Confermati i tavoli paralleli su Lea e Ticket. Molti i temi trattati nel Patto, dalla riduzione dello standard di posti letto ospedalieri per recuperare risorse da investire sul territorio al fondo per l'edilizia sanitaria, fino ad una revisione dei Piani di rientro che dovrebbero diventare Piano di rilancio

18 GIU - "In questo momento si stanno incontrando esperti del mio dicastero e del Mef. Già la prossima settimana si potrà chiudere su un testo condiviso. Oggi non potrò entrare nel dettaglio degli articoli visto che c'è ancora una trattativa in corso, però posso affermare che abbiamo chiuso circa i 2/3 del Patto per la Salute". Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, è intervenuta oggi pomeriggio nel corso di un'audizione in Commissione Affari Sociali della Camera, in merito allo stato di avanzamento delle procedure per la definizione del nuovo Patto per la salute.

Tanti i capitoli accennati dal ministro, ma sui quali non ha potuto però soffermarsi entrando nel merito: dal fabbisogno per il Sistema sanitario nazionale a quello per i Sistemi sanitari regionali, dall'umanizzazione delle cure all'assistenza transfrontaliera, dall'e-health ai fondi per l'edilizia sanitaria. Proprio la certezza di budget per la sanità e la reale applicazione dei costi standard, secondo quanto riferito da Lorenzin, sono stati i punti essenziali richiesti dalle Regioni per cominciare ad intavolare un Patto.

Il ministro ha spiegato come, in parallelo, siano stati anche avviati altri tavoli di lavoro per affrontare due questioni: l'aggiornamento dei Lea e la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa. Probabilmente l'accordo su questi temi potrebbe avvenire in maniera posticipata rispetto alla chiusura del Patto. Sul possibile nuovo sistema di ticket si è detto poco in audizione, Lorenzin ha però voluto anticipare quella che sarà la filosofia che lo ispirerà: l'obiettivo è quello di garantire una maggiore equità sociale e tutela della fasce di popolazione con reddito modesto, anche in relazione al numero dei componenti familiari, "vogliamo valorizzare il fattore famiglia".

Il ministro ha poi spiegato che il Patto è stato inquadrato all'interno della proposta di riforma del Titolo V della Costituzione. "Stiamo cercando di puntare ad un innalzamento dei Lea introducendo standard di appropriatezza in tutte le regioni". Il ministro ha ripreso più volte questo tema all'interno di una più generale revisione del meccanismo dei Piani di rientro: "L'intento è quello di far raggiungere alle Regioni obiettivi non solo finanziari, ma anche di erogazione dei servizi. Serve un controllo più stringente sotto questo profilo. I Piani di rientro devono diventare dei Piani di rilancio". In quest'ottica nel Patto si dovrebbe parlare anche di assistenza socio-sanitaria, "che è competenza anche del welfare - ha aggiunto Lorenzin - ma non si può concepire una revisione del sistema ospedale-territorio senza impostare un lavoro anche sul sociale".
Previste anche norme di semplificazione nei Piani di rientro, vista "l'eccessiva burocratizzazione delle procedure che ha spesso remato in modo contrario non contribuendo ad efficientare il sistema regionale commissariato", ha spiegato il ministro.

Altri cardini portanti del nuovo Patto per la salute dovranno essere un sistema di valutazione allargato a tutti i livelli, l'implementazione dell'e-health e una maggiore trasparenza: "L'intero sistema deve essere più trasparente per i cittadini che devono poter essere liberi di scegliere in quale struttura farsi curare", ha detto il ministro.
Lorenzin ha poi parlato di una revisione del sistema ospedaliero con una riduzione dello standard di posti letto ospedalieri che scenda a 3,7 per mille, come previsto nella spending review, "il tutto da realizzare in un lasso temporale congruo, anche per recuperare risorse da investire sul territorio". Il criterio dei posti letto è stato però definito dallo stesso ministro "vetusto e sorpassato", ma ha anche aggiunto che "ci vorrà del tempo prima di poter passare ad un altro tipo di misurazione".

Altri interventi annunciati sono quelli sul fondo per l'edilizia sanitaria, un intervento su farmaci e dispositivi medici ed una maggiore attenzione sia sull'umanizzazione delle cure che sulle cure palliative. "Questo Patto non deve essere un libro dei sogni - ha concluso Lorenzin - ma deve realizzare cose chiare, concrete e attuate con clausole di salvaguardia. Basta anche fare meno di tutto quello che si vorrebbe, ma farlo sul serio". 
 
Giovanni Rodriquez

18 giugno 2014
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