Cinque Stelle: “Lavori bloccati in Affari Sociali. Assenti presidente e vicepresidenti”. Intervista a Andrea Cecconi
di Giovanni Rodriquez
“L’Ufficio di presidenza aveva deliberato che oggi e domani avrebbero dovuto lavorare le commissioni ma per noi è stato impossibile farlo”. Una situazione che per il deputato del M5S “va avanti da mesi”. E sul Patto per la Salute: “Lorenzin non può scavalcare il Parlamento, venga a riferirci le sue priorità”
12 FEB - “In questi ultimi due giorni non si sta discutendo nessuna legge in Aula. L’Ufficio di presidenza aveva deliberato che oggi e domani si sarebbero fatte lavorare le commissioni in modo da poter sbrigare il lavoro arretrato. Tutto questo, però, è risultato impossibile in commissione Affari Sociali. Il presidente
Pierpaolo Vargiu (Sc) si è dovuto assentare a causa delle elezioni regionali della Sardegna. Un gesto comprensibile. Ben meno comprensibile è stata, però, l’assenza ingiustificata delle due vicepresidenti,
Eugenia Roccella (Ncd) e
Daniela Sbrollini (Pd), che ha impedito i lavori e bloccato la commissione per due giorni”. Questa la denuncia del membro della commissione Affari Sociali della Camera,
Andrea Cecconi (M5S).
È stato sempre lo stesso Cecconi ad inviare una lettera alla presidente della Camera,
Laura Boldrini, per denunciare il fatto. “Le vicepresidenti si dimettano se non hanno tempo per lavorare - ha detto -. Non è in alcun modo giustificabile l’assenza contestuale di presidente e vicepresidenti visto che, tra l’altro, il lavoro a questa commissione non manca”.
Cecconi è la prima volta che in XII commissione avviene un episodio simile?
In realtà no. Noi del M5S è da mesi che denunciamo questo stato di cose. Mentre nelle altre commissioni si riesce a lavorare, nella XII si lavora poco e male. Ci stiamo trascinando avanti da mesi proposte di legge che richiedono risposte urgenti come quelle sul rischio clinico e sul gioco d’azzardo patologico. Anche il presidente Vargiu ha provato più volte a cambiare questo stato di cose, ad esempio modificando il calendario, ma ci si ritrovava sempre con un numero esiguo di persone che non ci permetteva di portare avanti i lavori.
Una situazione che è arrivata a ripetersi anche alla presenza di ministri. Quando sono venuti in commissione, solitamente la mattina presto, si è registrata una presenza molto modesta di deputati presenti per via dell’ora. Una situazione indecorosa.
Qual è invece il vostro giudizio sul ministro Lorenzin?
Non possiamo non registrare la sua scarsa presenza in Aula ed il poco coinvolgimento del Parlamento nei suoi lavori. Leggendo l’
intervista fatta da Quotidiano Sanità al ministro sono venuto a sapere della possibilità che la stessa Lorenzin si faccia carico di trovare una soluzione al problema legato al rischio clinico. Noi stiamo già lavorando ad una legge parlamentare sulla materia, se il ministro vuole scavalcarci, venga almeno a dircelo in Parlamento e non lo comunichi a mezzo stampa. Quantomeno per una questione di correttezza.
E sul Patto per la Salute?
La questione appare fumosa. Dopo mesi di lavori Lorenzin potrebbe venire a riferire in Aula la situazione attuale, quali sono le priorità del Ministero, a che punto si è arrivati nella trattativa con le Regioni. E invece nulla. L’ex ministro Balduzzi, prima di portare a termine il decreto che porta il suo nome rimase per giorni chiuso in commissione a confrontarsi. Oggi, invece, nonostante non si sia arrivati ancora a far nulla, se non a parole, sembra ci si voglia sottrarre anche al confronto.
Insomma, come parlamentari vi sentite scavalcati?
Sì. Le leggi dovrebbe farle il Parlamento, invece qui fa tutto il governo da solo, senza neanche confrontarsi con le altre forze politiche presenti in Aula.
Giovanni Rodriquez
12 febbraio 2014
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