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Bersani all’Anaao: “Non trascuro la sanità. C'è molto lavoro da fare, ma basta tagli al Ssn”


I medici dirigenti avevano rimproverato il segretario del Pd e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, di trascurare i problemi della sanità. "Non è così", risponde Bersani in una lettera, ricordando l’intervista rilasciata a Quotidiano Sanità e ribadendo di essere “fermamente convinto che il sistema universalistico debba essere garantito a tutti i costi”.

30 NOV - Non si è fatta attendere la risposta di Pier Luigi Bersani all’Anaao Assomed, che ieri aveva rimproverato il segretario del Pd e il sindacato di Firenze, Matteo Renzi, di trascurare i problemi della sanità, mai menzionata anche durante il faccia a faccia del 28 novembre scorso su Rai Uno tra i due competitori alle primarie per la scelta del candidato premier del centrosinistra.

Bersani ha inviato infatti oggi una lettera di risposta all’Anaao Assomed, ricordando di avere già avuto modo di rispondere ad alcune domande su temi specifici che riguardano la sanità “e potete trovare il mio pensiero nell’intervista a Quotidiano Sanità” del 20 novembre scorso. "Vi posso assicurare che non ignoro questi problemi, sono molto chiari nella mia mente e nella mia agenda per il futuro dell'Italia”, evidenzia Bersani.

Nella lettera indirizzata all'Anaao il segretario del Pd entra comunque più nel dettaglio: “La situazione del nostro sistema sanitario è difficile, inutile negarlo. Ma io sono più ottimista del Presidente Monti e resto fermamente convinto che il sistema universalistico, così come lo abbiamo costruito, debba essere garantito a tutti i costi. Nella mia visione la sanità pubblica non è un lusso, è un bene prezioso, essenziale per un Paese davvero democratico. Non si può derogare a questo principio. Se arriviamo a due sanità, una per chi ha di più e un'altra per chi ha meno, rischiamo di generare il disastro sociale oltre che economico”.

Secondo Bersani, inoltre, “va riconosciuto che, con i tagli drastici di questi anni associati a quelli previsti nella legge di stabilità, siamo arrivati a una soglia oltre la quale non è possibile andare. E condivido con i medici, gli infermieri e tutti gli operatori del settore che ho avuto modo di incontrare in questi mesi, il serio timore che si rischi di ridurre al collasso l'intero sistema che oggi si regge sull'impegno e la dedizione di chi lavora in condizioni di grave disagio. Solo due giorni fa ero all'Idi, a Roma, per partecipare a un'assemblea di lavoratori che non ricevono lo stipendio da agosto. Nonostante questo ogni giorno vanno in ospedale, visitano, operano, curano le sofferenze di tante persone. Non se ne lavano le mani perché il loro posto, il posto dei medici, è a fianco dei pazienti. A loro va un grande rispetto e l'impegno serio da parte delle istituzioni e della politica per dare risposte concrete”.

“In queste settimane – precisa il candidato Pd alle primarie - non è mai mancato un mio riferimento a tematiche così importanti e, visto il loro rilievo, ne ho voluto parlare anche nel mio appello finale in televisione durante il confronto su Rai Uno”.

Per Bersani, in definitiva, “c'è molto lavoro da fare per riordinare, per contrastare gli sprechi e le inefficienze, che ci sono. Ma a fronte di un serio impegno che ci dobbiamo assumere in questa direzione, c'è un servizio pubblico che non va più toccato, non si può procedere ancora sulla strada dei tagli, la via è quella di una seria riorganizzazione. Il percorso – conclude Bersani nella lettera all’Anaao - va fatto coinvolgendo le regioni, gli amministratori e tutti i medici che sono in prima persona investiti della responsabilità di fare funzionare gli ospedali. E sono anche in prima linea nel rispondere ai pazienti che spesso non sono solo ammalati ma sono anche esasperati".
 

30 novembre 2012
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