M5s: "Su assunzione personale medico Governo indegno"
16 DIC - “Quello del governo rispetto all’assunzione del personale medico è stato un comportamento indegno. Dopo il vergognoso balletto fatto di emendamenti prima presentati e poi ritirati e di finte coperture, alla fine il governo su questo capitolo non mette un centesimo. La conseguenza sarà la precarizzazione selvaggia del personale sanitario la quale, a sua volta, sminuirà il principio di meritocrazia in favore del clientelismo”. Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari Sociali.
“Da parte nostra, avevamo presentato un subemendamento, respinto, per l’assunzione di 3mila medici e 3mila infermieri, su tutto il territorio nazionale. La copertura, pari a 300 milioni di euro, sarebbe stata garantita riducendo le detrazioni fiscali di cui godono banche e assicurazioni. Attraverso un altroemendamento, avevamo previsto un piano per la mobilità straordinaria e chiesto l’eliminazione dell'assenso da parte dell'amministrazione di appartenenza per la mobilità ordinaria. Una norma, quest’ultima, entrata in vigore nel 2014 e che tiene letteralmente in ostaggio medici e infermieri vincitori di concorso, i quali vedono leso il loro sacrosanto diritto a cambiare regione per lo svolgimento della professione. Infine, è totalmente irrazionale il comma b dell’articolo 330 bis, che introduce una deroga al decreto ministeriale sugli standard ospedalieri, per quegli ospedali privati che erogano prestazioni definite ad alta specialità. Una misura - aggiungono i deputati a 5 stelle - da noi fortemente osteggiata dal momento che questo comma manda all’aria qualunque concetto di programmazione e pianificazione, drena risorse pubbliche verso l’ospedalità privata e sottrae risorse all’assistenza territoriale e alla continuità assistenziale, che già oggi versano in condizioni difficoltà a causa di investimenti insufficienti da parte dello Stato. Quella del governo in Stabilità èun’operazione in assoluta continuità con le politiche complessive del governo nei confronti del comparto salute: indebolire il sistema pubblico, ridurre le prestazioni per fasce più fragili, favorire il privato per prestazioni ad alto costo”.
“Pretendiamo che venga reso pubblico il nome di chi, nelle file del Governo, si sia messo di traverso sul nostro emendamento relativo ai farmaci innovativi per l’epatite C, che avrebbe consentito un risparmio per le casse dello Stato. Stiamo parlando di un emendamento segnalato e che aveva ricevuto l’assenso del ministero della Salute. Quando è stato respinto, abbiamo chiesto al viceminsitro dell’Economia Morando di spiegare la ratio di questa bocciatura e lui stesso non ha saputo addurre alcuna motivazione”, aggiungono inoltre i deputati della commissione Affari Sociali del M5s.
“Nel dettaglio con il nostroemendamento, a prima firma
Giulia Grillo, chiedevamo di prevedere la possibilità di cumulare tutti i trattamenti dei farmaci innovativi utilizzati per la cura dell’epatite C. Ciò avrebbe consentito di giungere prima dei tempi ipotizzati alla soglia dei 50 mila pazienti sottoposti alle cure. Diconseguenza, avremmo potuto accedere anticipatamente allo scaglione di sconto più favorevole, previsto negli accordi negoziali fra Aifa e aziende produttrici. Questo provvedimento, in sostanza, avrebbe garantito un risparmio per lo Stato e consentito l’accesso alle cure ad un numero maggiore di cittadini. La bocciatura da parte del governo è un vero è proprio scandalo e per questo vogliamo sapere di chi sia stata la decisione di votare ‘no’ e perché questo, o questi soggetti, anziché favorire e tutelare la sanità pubblica e i cittadini, abbiano preferito avvantaggiare l’industria del farmaco”, concludono i deputati del M5s.
16 dicembre 2015
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