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Troise (Anaao Assomed): “Brunetta non può negare la realtà, sistema non è a regime”


03 FEB - “Le idee del Ministro Brunetta sono a volte buone e, quando sono tali, meritano la massima attenzione di coloro che vogliono contribuire a liberare risorse economiche bloccate in atti inutili e, soprattutto anacronistici, tenendo conto della tecnologia di cui disponiamo. Purtroppo però il Ministro della Funzione Pubblica parte dal presupposto che una buona idea, una volta partorita, si realizzi per conto suo senza necessitare di alcun ‘investimento’ in termini economici e culturali e di alcuna gradualità di realizzazione in un paese lungo e stretto come l’Italia”. È questo il pensiero del segretario Anaao Assomed. Il cambiamento è dunque ben visto dai sindacati, va gestito con attenzione se si vuole evitare che, lungi dal portare vantaggi, induca danno, nel caso manchi “l’intensità di energie politiche e risorse economiche che la sfida richiede”. Questo è il messaggio che più volte le organizzazioni sindacali dei medici, convenzionati e dipendenti, hanno provato a far passare senza essere stati ascoltati, “a conferma della scarsa stima che il Ministro ha per le forze sindacali”. “Eppure – ha proseguito troie - la nostra posizione è chiara: proprio perché vogliamo che la pubblica amministrazione cresca e si adegui costantemente a quello che la tecnologia mette a disposizione, non possiamo accettare gli ultimatum, le imposizioni irragionevoli, le carenze tecniche e strutturali, la negazione di veri e propri effetti collaterali che ostacolano la realizzazione di un cambiamento da noi ritenuto utile”. “Non si può negare la realtà – ha detto -. Il sistema non è a regime. Non solo perché i quasi 4 milioni di documenti inviati, sui 50 stimati dal Ministro, per il 50% provengono da 3 Regioni, e manca all’appello tutto, o quasi, il Meridione. Non solo perché continuano a mancare i supporti informatici ed amministrativi necessari in troppi punti della rete assistenziale, ma anche perché sono emersi veri e propri effetti collaterali che stanno portando al collasso il sistema delle emergenze ed urgenze”. Il segretario conclude il messaggio chiedendo al Ministro ed a tutto il Governo di “favorire una crescita razionale e non demagogica”, e senza considerare le rappresentanze sociali “mosche fastidiose da scacciare con un gesto, mentre procede sulla luminosa strada del progresso”.
 

03 febbraio 2011
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