Allarme FP Cgil Medici: “Manca staffetta generazionale. Se non ci saranno nuove assunzioni, 7 mila medici in meno"
25 GIU - “L'articolo 1 del testo del DL 90 sulla Pubblica Amministrazione consente alle aziende sanitarie di mandare in pensione i dirigenti medici con 42 anni e 6 mesi di contributi, 41 anni e 6 mesi per le donne. Una norma che, in assenza dell'automatismo sull'assunzione di giovani medici, rischia di provocare una perdita di ulteriori 7mila unità per il servizio sanitario nazionale”. Così
Massimo Cozza, segretario nazionale della FP Cgil Medici a commento del decreto appena pubblicato in Gazzetta.
“La norma, già entrata in vigore – prosegue Cozza - riguarda in particolare i dirigenti medici, che in gran parte hanno riscattato circa 10 anni di laurea e specializzazione. Secondo le nostre stime, basate sul Conto annuale della Ragioneria Generale dello Stato, sono circa 7mila i medici che potrebbero rientrare nel pensionamento”.
“Riteniamo sbagliato – conclude l’esponente della Cgil - che una tale norma preveda l'arbitrarietà da parte delle aziende nel decidere quali medici mandare in pensione e quali no. Una criticità in linea con la logica di asservimento della dirigenza pubblica alla politica che pervade il progetto sulla pubblica amministrazione del Governo Renzi”.
25 giugno 2014
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