Il “Governo” nel “Governo”: veDrò il think net fondato da Letta e Alfano
27 APR - C’è un luogo virtuale, ma ben frequentato da manager, imprenditori, politici, artisti, magistrati, sportivi e molto altro ancora, che, guardando alla formazione del nuovo Governo Letta, si scopre essere la casa di 7 dei 23 membri dell'Esecutivo. Stiamo parlando di “veDrò”, il think net fondato dai due “capi” del governo, Enrico Letta e Angelino Alfano, nel 2005 e nato per “riflettere sulle declinazioni future dell’Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il nostro Paese”, come si legge sul suo sito web.
“La nostra - si legge ancora - è una rete di scambio di conoscenza formata da più di 4.000 persone: professori universitari, imprenditori, scienziati, liberi professionisti, politici, artisti, giornalisti, scrittori, registi, esponenti dell’associazionismo".
“I vedroidi (
così si definiscono gli aderenti ndr.), oltre che dal dato generazionale sono accomunati dalla disponibilità ad apprendere costantemente, a mettersi in discussione, ad analizzare temi e fenomeni senza barriere ideologiche o tesi precostituite, secondo una chiave interpretativa lungimirante che vada oltre la contingenza dei dibattiti in corso”.
“veDrò - conclude la presentazione - ha fatto dell’informalità la propria cifra e tutti gli eventi organizzati sono costruiti sull’interazione paritaria e de-gerarchizzata, dove l’ibridazione di competenze diverse diventa progetto e dove l’incontro è tra persone, non tra ruoli”.
La kermesse clou di veDrò è la tre giorni agostana che si svolge a Dro in provincia di Trento, che l’hanno scorso si intitolava, senza falsa modestia, “We can be heroes!” e che vede ogni anno la partecipazione di molti big dei vari settori dell’economia, della politica e della cultura italiana.
Insomma una sorta di “club Ambrosetti 2.0” dove, oltre ai due fondatori oggi a capo del Governo, troviamo ben 5 ministri, assolutamente bipartisan, tra gli attivi protagonisti delle idee e del dibattito animato dal think net: Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando, Josefa Idem e Filippo Patroni Griffi.
27 aprile 2013
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