Turco (Pd): violata libertà delle donne e dei medici
14 LUG - Con un’interrogazione parlamentare a risposta immediata, l’on. Livia Turco (Pd) ha chiesto al Governo di chiarire "le sue reali intenzioni sulla possibilità che le donne possano usare la pillola Ru486 e se le linee guida presentate ieri dal sottosegretario Roccella non costituiscano una contraddizione con il diritto di autodeterminazione della persona, in merito alla scelta delle cure a cui sottoporsi, e con la deontologia medica". "Le linee guida del governo - prosegue Turco - suonano come un avvertimento alle Regioni per impedire che venga previsto l'utilizzo del farmaco in day hospital. E' inaccettabile che il sottosegretario arrivi addirittura a ipotizzare la negazione del rimborso della prestazione, da parte del servizio pubblico, alle strutture sanitarie in caso che il ricovero non sia ordinario, cioè di tre giorni. Questa non è una 'criticità amministrativa', come dice Roccella, ma un ricatto vero e proprio. Il governo - conclude Turco - non si intrometta nella relazione tra medico e paziente e dica, piuttosto, quanti sono fino ad oggi i casi di interruzione di gravidanza con la pillola Ru486".
14 luglio 2010
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