“Il Governo nei propositi ci ha garantito un tavolo che possa affrontare da subito il problema finanziario per scongiurare il piano di rientro di alcune regioni già rispetto al 2022 per spese covid ed energetiche non ristorate e che possa affrontare il problema della carenza di personale e progressivamente anche l’adeguatezza del fondo sanitario e dall’altro sull’accelerazione degli investimenti in edilizia sanitaria”, afferma a Quotidiano Sanità il coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, Raffaele Donini.
Ma Donini chiarisce che le soluzioni ai problemi vanno trovate subito: “Il Tavolo va bene, purché produca. Dobbiamo trovare soluzioni entro 2-3 mesi per evitare l’onta del piano di rientro per alcune regioni. Abbiamo trascorso 3 anni condividendo la battaglia della pandemia con lo stato. Ma per il quarto anno consecutivo le Regioni non possono far ricorso a risorse proprie per coprire i mancati ristori e chiudere in pareggio di bilancio. Il barile è stato raschiato e il 2023 è a rischio”.
Ecco perché l’assessore dell’Emilia Romagna incalza: “È la madre di tutte le battaglia. Se anche una regione dovesse andare piano di rientro sarebbe l’inizio della fine del servizio sanitario pubblico”
“Sappiamo che i problemi arrivano da lontano e anche i governi precedenti non hanno adottato soluzioni, siamo collaborativi e propositivi ma occorre fare presto, anche perché per esempio le risorse per le armi e per le squadre di calcio si trovano e vanno trovate anche per la sanità”, ha concluso.