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I commenti delle regioni


03 AGO - “La contrarietà delle Regioni ai ticket resta, ma di fronte alla chiusura del Governo per ora non si può fare a meno che applicare la legge”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo all'uscita dell'incontro tra Conferenza delle Regioni e Governo. "La sostituzione del gettito derivante dalla compartecipazione alla spesa sanitaria con gli introiti di una più alta tassa sul tabacco resta sul tavolo - ha aggiunto De Filippo - ma al momento non trova applicazione. La dura realtà, con cui in Basilicata abbiamo fatto i conti dal primo momento è la scelta di non applicare la legge, rischiare il danno erariale e, ancor di più, mettere a repentaglio i conti della sanità regionale e il funzionamento del sistema, o adeguarsi a quanto viene imposto da Roma. La nostra scelta, dovuta a uno spirito di disillusa responsabilità, è stata appunto questa, e ora anche chi ha provato a opporsi ne deve prendere mestamente atto".
Sulla stessa lunghezza d’onda il neo assessore alla Sanità della Regione Umbria, Franco Tomassoni. “Il Governo – ha affermato al termine del vertice con il Governo - non ha voluto accogliere la proposta delle Regioni di aumentare l’accisa sui tabacchi, per evitare l’imposizione di un ticket che continuiamo a considerare assolutamente ingiusto ed iniquo”. “I Ministri – prosegue - ci hanno riferito che il Governo continua a sostenere la via dei ticket come l’unica possibile, anche se gli stessi Ministri hanno affermato che l’intera vicenda non è del tutto chiusa e che se ne riparlerà a settembre. Questo però costringerà la Regione Umbria, come le altre che hanno sempre affermato di non voler applicare questo inaccettabile balzello, a procedere in una qualche misura ad assumere provvedimenti di copertura e dunque di compartecipazione per non incorrere in una chiara violazione delle leggi”.
 “Per quel che riguarda l’Umbria – rileva Tomassoni -, riconfermando la nostra assoluta contrarietà e volontà a non procedere ad una imposizione dei ticket così come voluta dal Governo, stiamo già studiando una ‘rimodulazione’ della nostra manovra finanziaria al fine di garantire la copertura dei mancati trasferimenti deciso dal Governo attraverso una soluzione che sia socialmente, ed anche in termini di compartecipazione, la più equa possibile e in ogni caso estremamente limitata. Già nelle prossime ore un nostro gruppo di lavoro definirà le eventuali soluzioni da adottare”. “Ci auguriamo vivamente – conclude Tomassoni - che gli impegni dei ministri Fazio e Fitto, e dunque del Governo affinché si possa trovare al più presto una soluzione alternativa ai ticket, siano onorati. Ci hanno chiesto fiducia e noi ci siamo detti disponibili a riprendere il confronto a settembre”. 
 
“Purtroppo e con vivo dispiacere dobbiamo assistere a una scelta che premia i peggiori e punisce i virtuosi. La conferma del ticket, pur con il pannicello caldo del tavolo tecnico offertoci, significa far pagare ai cittadini una tassa incomprensibile ed iniqua. Credo di poter condividere questo giudizio con il mio presidente Luca Zaia, che aveva proposto dati inoppugnabili e vie d’uscita onorevoli ai super pagati burocrati di Stato, che come sempre hanno operato incuranti degli effetti del loro agire sui territori e sulla gente. Sono profondamente deluso”. Con queste parole, l’assessore regionale alla sanità della Regione Veneto Luca Coletto commenta l’esito dell’incontro tra le Regioni ed i Ministri Ferruccio Fazio e Raffaele Fitto tenutosi a Roma in materia di ticket sulla sanità. Coletto specifica che “la proposta della Regioni di istituire una tassa sul fumo non ha trovato accoglimento ed in cambio ci è stata offerta la prospettiva di un nuovo tavolo tecnico per rimodulare l’applicazione dei ticket ed una non meglio precisata ‘copertura’ politica”. “Così non si va da nessuna parte – aggiunge Coletto. Il Veneto, come ha più volte detto il presidente Zaia, non ha applicato sinora e non vuole applicare questi ticket, ma ora si fa sempre più concreta la strada dei ricorsi al Tar ed alla Corte Costituzionale per evitarlo, perché il fatto di imporli è un obbligo di legge. Non ci è stata nemmeno data la possibilità – aggiunge Coletto – di scegliere autonomamente strade alternative per coprire il fabbisogno, e questo, secondo noi, è in contrasto con quanto prevede in materia di sanità l’articolo quinto della Costituzione”. “Questo ticket sciagurato e generico – aggiunge Coletto – rischia anche di mettere in moto un meccanismo perverso per il quale alcune Regioni, non certo il Veneto, potrebbero non trovare più copertura dei loro conti rispetto al riparto del fondo sanitario 2011. Di fronte a questa ipotesi, si sappia che il Veneto non è assolutamente disposto a farsi mettere le mani in tasca un’altra volta”.
 
"Continueremo a lavorare con il Governo per eliminare il ticket, sostituendolo con un accordo sui tabacchi". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, a proposito della trattativa che Governo e Regioni stanno portando avanti in questi giorni sulla copertura del ticket sulla sanità. "Nel frattempo - ha aggiunto - si conferma che la posizione assunta da Regione Lombardia è la più corretta dal punto di vista del rispetto dalla legge e la meno impattante possibile per i cittadini".

03 agosto 2011
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