Ricercatori precari. Telesca (Fvg): “Servono approfondimenti e pressing sul Governo”
L’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia evidenzia la necessità di avviare una ricognizione che permetta di definire con chiarezza quanti siano e quali incarichi ricoprano i precari nell'ambito della ricerca, in modo da stilare una proposta di dotazione organica stabile per il mantenimento delle attività. E propone il ricorso all'articolo 15 octies del dlgs 502/1992 sui contratti per progetti finalizzati.
27 LUG - Avviare una ricognizione dettagliata che permetta di definire con chiarezza quanti siano e quali incarichi ricoprano i precari nell'ambito della ricerca in Friuli Venezia Giulia, in modo da stilare una proposta di dotazione organica stabile per il mantenimento delle attività di ricerca. Approfondire la possibilità di ricorrere all'articolo 15 octies del decreto legislativo 502/1992 per consentire la stabilizzazione dei ricercatori e proseguire l'attività di pressione avviata nei confronti del Governo al fine di superare le criticità del comparto e dare garanzie ai lavoratori. Sono queste le proposte avanzate dell'assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia
, Maria Sandra Telesca, alle rappresentanze sindacali per risolvere il problema del precariato nell'ambito della ricerca scientifica, in particolare per l'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, il Centro di riferimento oncologico di Aviano e l'Istituto zooprofilattico delle Tre Venezie, che coinvolge complessivamente circa 300 persone.
Evidenziando come nell'ambito della ricerca si ponga un problema immediato per la prosecuzione delle attività, dato che la normativa non consente più il ricorso a contratti di tipo co.co.co e co.co.pro, Telesca ha ribadito la necessità di “consentire alle persone il cui rapporto di lavoro è in scadenza di proseguire nel proprio incarico. Per poter definire una proposta di dotazione organica abbiamo la necessità di conoscere la situazione dei ricercatori e quanti posseggano i requisiti per la stabilizzazione o l'accesso procedure concorsuali, anche alla luce delle modifiche normative introdotte dal decreto Madia”.
L'assessore ha quindi spiegato che contemporaneamente è necessario “individuare strumenti giuridici per dare risposte nel minor tempo possibile. Interloquiremo quindi con il ministero della Salute per approfondire la possibilità di accedere ai contratti previsti dall'articolo 15 octies”, che recita: “Per l'attuazione di progetti finalizzati, non sostitutivi dell'attività ordinaria, le aziende unità sanitarie locali e le aziende ospedaliere possono, nei limiti delle risorse di cui all'articolo 1, comma 34-bis, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, a tal fine disponibili, assumere con contratti di diritto privato a tempo determinato soggetti in possesso di diploma di laurea ovvero di diploma universitario, di diploma di scuola secondaria di secondo grado o di titolo di abilitazione professionale, nonché di abilitazione all'esercizio della professione, ove prevista”.
Infine, “poiché la ricerca scientifica è un ambito di competenza strettamente statale”, Telesca ha ribadito che la Regione “proseguirà l'azione di pressing avviata nei confronti del Governo dalla presidente della Giunta,
Debora Serracchiani, attraverso l'interlocuzione con i ministri
Marianna Madia e
Beatrice Lorenzin. Porteremo questi temi sul tavolo nazionale, spingendo per individuare una soluzione che superi gli ostacoli giuridici che vanno oltre la sfera d'azione dell'amministrazione regionale”.
27 luglio 2017
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