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Friuli Venezia Giulia. Peroni sulla Finanziaria: “Certezza risorse favorirà buona programmazione”. Oltre 2 mld per la sanità

Così l'assessore alle Finanze ha illustrato questa mattina ha illustrato in Prima Commissione del Consiglio regionale la legge di Stabilità 2016 varata dalla Giunta regionale. Sistema sanitario e politiche sociali, come sempre assorbiranno la quota più consistente: 2.149 milioni per la spesa corrente del Servizio sanitario (2.117 nel 2015), ai quali si aggiungeranno 20 milioni per gli investimenti dedicati all'ammodernamento dei beni tecnologici.

24 NOV - "Una manovra finanziaria all'insegna della certezza, dopo anni che ci avevano assuefatto alla progressiva contrazione delle risorse". A sottolinearlo è l'assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giulia Francesco Peroni che questa mattina ha illustrato in Prima Commissione del Consiglio regionale la legge di Stabilità 2016 varata dalla Giunta regionale.
 
Di massima - ha ricordato Peroni - sono garantite le stesse cifre iscritte lo scorso anno, ma in taluni casi gli stanziamenti sono addirittura aumentati, "con l'obiettivo di accompagnare tempestivamente la realizzazione delle riforme volute dalla Giunta: dalla Riforma della Sanità regionale, a quella delle Autonomie locali, alla legge cosiddetta Rilancimpresa FVG, fino alle recenti misure di sostegno al reddito".
 
Risultati conseguiti, ha aggiunto l'assessore, "con il lavoro di revisione della spesa improduttiva, intrapreso nell'ultimo biennio, oltre che con le maggiori risorse portate a casa con il Patto Padoan-Serracchiani".
 
"Sappiamo bene che la certezza delle risorse è cruciale per una buona programmazione delle attività e in definitiva per assicurare ai cittadini risposte adeguate e servizi efficienti: ed è con questa consapevolezza che abbiamo messo a punto la manovra finanziaria per il prossimo anno", ha concluso Peroni.
 
Le cifre nel dettaglio
Sistema sanitario e politiche sociali, come sempre assorbiranno la quota più consistente: 2.149 milioni per la spesa corrente del Servizio sanitario (2.117 nel 2015), ai quali si aggiungeranno 20 milioni per gli investimenti dedicati all'ammodernamento dei beni tecnologici.
 
Per le politiche sociali, 72,8 milioni (erano 71,2 nel 2015) al sistema integrato dei servizi socioassistenziali dei Comuni attraverso il fondo sociale; 21,5 per il sostegno al reddito e il contrasto ai fenomeni di povertà e disagio sociale; 2 per l'accesso alle prestazioni sanitarie; 45 per l'abbattimento rette case di riposo; 0,7 centri diurni; 32,7 fondo per l'autonomia possibile; 3 per il sostegno a domicilio delle persone con bisogno assistenziale a elevata intensità; 37,5 (erano 34,8) per interventi destinati ai servizi dei centri socioriabilitativi ed educativi, alle soluzioni abitative protette e all'inserimento lavorativo dei disabili; 5,2 alle famiglie per il contenimento rette servizi prima infanzia e 1,5 ai gestori; 6,7 carta famiglia; 3,25 contributi acquisti a famiglie in difficoltà; 1 progetti di associazionismo familiare; 3,2 (0 nel 2015) investimenti attraverso il fondo sociale; 1,7 (erano 0,7) abbattimento barriere architettoniche nelle abitazioni private.

24 novembre 2015
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