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FVG. Vaccini antinfluenzali, il 9 novembre parte la campagna. Appello di Telesca: “Vaccinatevi”

L'anno scorso le vaccinazioni in Friuli sono diminuite del 4%, ma l'amministrazione regionale ha per obiettivo di “invertire decisamente la contrazione”. Telesca: "L'abbandono della vaccinazione può avere effetti nefasti sulla salute pubblica, ma anche sulla società e l'economia".

27 OTT - Prenderà avvio lunedì 9 novembre la campagna di vaccinazione contro l'influenza stagionale in Friuli Venezia Giulia, organizzata dalla Regione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per dare la più ampia copertura possibile alla popolazione. "L'adozione di una politica vaccinale uniforme sul territorio è una necessità a garanzia della buona salute di tutti - bambini, adulti e anziani sani - oltre che degli individui malati", ha ribadito l'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, in una nota che fa il punto sulla campagna.

Telesca ha ricordato che il rapporto tra benefici e rischi delle vaccinazioni è stato dimostrato da tanti anni di esperienza e da studi rigorosi e indipendenti a livello mondiale. "Gli studi hanno dimostrato che le attribuzioni tra alcune patologie e la vaccinazione sono false e mettere in discussione questa conquista della scienza medica rischia di minare la fiducia della popolazione nelle vaccinazioni, provocando un danno alla salute pubblica".

L'anno scorso il calo del 4 per cento delle vaccinazioni in Friuli Venezia Giulia ha seguito il trend di tutta Italia, ma l'amministrazione regionale ha l’obiettivo di “invertire decisamente la contrazione”. "L'anno scorso purtroppo la diffusione di comunicazioni, che poi non si sono rivelate corrette, ha ridotto sensibilmente il numero delle persone che si sono vaccinate: i dati che alcuni Dipartimenti di prevenzione del Friuli Venezia Giulia hanno fornito oggi mostrano che c'è stata diretta conseguenza tra la diminuzione delle vaccinazioni e l'aumento delle complicanze gravi causate dall'influenza", ha spiegato Telesca.

"Abbiamo stretto una grande alleanza con i professionisti - ha reso noto l'assessore - per costruire una rete che consenta di spiegare alle persone quanto sia importante vaccinarsi. Questo anche per costruire una comunità solidale, in grado di garantire uno scudo di protezione anche ai soggetti più deboli, quelli che non si possono vaccinare ma che se contraggono la malattia sono più esposti ai rischi correlati".

I pazienti, dunque, potranno recarsi dal proprio medico di medicina generale che provvederà alla somministrazione del vaccino: l'offerta vaccinale è gratuita per coloro che rientrano nelle categorie a rischio: soggetti di età superiore ai 65 anni, persone affette da malattie croniche dell'apparato respiratorio e cardio-circolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali, del sangue, congenite che comportino carente produzione di anticorpi e sindromi da malassorbimento intestinale.

Il vaccino è offerto gratuitamente anche a soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo come personale degli asili nido, insegnanti delle scuole dell'infanzia e dell'obbligo, addetti alle Poste e telecomunicazioni, dipendenti delle pubblica amministrazione e difesa, forze di Polizia, personale di assistenza delle case di riposo, nonché personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.

La vaccinazione è estesa anche ai familiari di soggetti ad alto rischio qualora questi ultimi non possano essere vaccinati a causa di vere controindicazioni alla vaccinazione, ciò al fine di interrompere la catena di trasmissione dell'infezione.

Gli utrasessantacinquenni riceveranno una nota informativa e il materiale divulgativo mentre depliant e poster, con testi redatti anche nelle lingue minoritarie, sono stati consegnati per l'affissione in tutti i punti strategici e la distribuzione nelle farmacie e nelle strutture ambulatoriali.

Telesca ha ricordato che la Direzione salute "è molto attiva da tempo per cercare di diffondere il più possibile le informazioni corrette e per valutare tutte le necessità per fornire alle persone i consigli corretti, fugando i possibili dubbi".

"L'abbandono della vaccinazione - ha ricordato Telesca - può avere effetti nefasti non solo sulla salute pubblica ma anche sulla società e l'economia: pensiamo solo a quando a causa di un'epidemia si svuotano le corsie degli ospedali".

La Regione ricorda che anche in occasione della presentazione della campagna antinfluenzale, gli stessi medici e pediatri hanno fortemente caldeggiato la vaccinazione, anche quella in età infantile, fugando dubbi che possono essere indotti da messaggi fuorvianti "che non hanno fondamento scientifico". Intanto anche il Friuli si sta confrontando sul fenomeno in crescita del rifiuto delle vaccinazioni da parte dei genitori. Anche in Friuli Venezia Giulia i vaccini in età infantile solo calati l'anno scorso del -2% per le tre dosi di vaccino contro difterite, tetano, polio, pertosse, epatite B, HIB e del -4% per una dose di morbillo, rosolia, parotite e pneumococco. "Anche se in regione la copertura vaccinale è ancora alta, se il decremento di vaccinati continuasse ci sarebbe rischio di scendere sotto il tetto limite che consente la cosiddetta 'immunità di gregge': per la poliomielite è il 95 per cento e che per altre patologie è del 85 per cento di popolazione vaccinata", ha ricordato la direttrice dell'Area prevenzione della Regione, Nora Coppola.

27 ottobre 2015
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