Il fisioterapista può usare l’ecografo e inviare il paziente dal medico con una ‘diagnosi fisioterapica’. La sentenza del tribunale di Udine
Il fisioterapista era stato accusato di abusivismo della professione medica, ma i giudici hanno rilevato come si fosse in realtà limitato a inviare il paziente dal medico con una ‘diagnosi’ di propria competenza e suggerendo approfondimenti. Pur essendo improprio il termine ‘diagnosi’ (atto di competenza medica), per i giudici non si è trattato di abusivismo. Salina (Ofi FVG): “Rilevante è la sottolineatura del fisioterapista come professionista sanitario che collabora ma è non sottoposto al medico”.
22 MAR - Un fisioterapista che usa lo strumento dell’ecografo e prescrivere una ‘diagnosi fisioterapica indirizzata al mmg del paziente non compie abusivismo della professione medica. Lo dice il Tribunale di Udine, dopo l’indagine svolta dal Pubblico Ministero, con la sentenza 294/2024 del 7 marzo 2024 ha assoluto un fisioterapista perché “il fatto non sussiste”.
“E’ per noi un verdetto di grande rilievo per la nostra professione – commenta
Melania Salina, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Friuli Venezia Giulia - si è finalmente conclusa, una vicenda giudiziaria che ha coinvolto per più di due anni un fisioterapista iscritto all’Ofi Fvg”.
“Nell'esprimere ancora la nostra solidarietà al collega coinvolto, riteniamo utile far conoscere la sentenza a tutti i professionisti - sottolinea Salina –– che la persona coinvolta ha dovuto rispondere di avere utilizzato l’ecografo nell’ambito della sua attività valutativa e di avere formulato diagnosi riservate al laureato in medicina e chirurgia. La sentenza, seppur su uno specifico caso, ha confermato che nell'ambito delle competenze e responsabilità del profilo professionale del fisioterapista c’è la possibilità di utilizzo di questo strumento. Ancor più rilevante è la sottolineatura del fisioterapista come professionista sanitario che collabora nella tutela della salute del paziente, ma non sottoposto al medico nell'esercizio delle proprie competenze professionali”.
“Il processo - prosegue la presidente di Ofi Fvg –– incentrato sul tema del rapporto fra professione di medico e di fisioterapista, ha chiarito i confini delle due professioni, spesso chiamate a lavorare assieme che devono usare e condividere spazi di leale collaborazione nell’interesse del paziente, come sottolinea il giudice. Viene così riconosciuta la piena titolarità del fisioterapista, in quanto professionista sanitario, a svolgere procedure di ‘visita e diagnosi fisioterapica’, che si differenziano da quelle effettuate dal medico in quanto non indagano la salute in generale o in particolare una patologia, ma sono riferiti a quadri di disfunzione legati alle competenze specifiche del fisioterapista e dunque non costituiscono sconfinamento di competenze”.
Per la presidente Salina, seppur la pronuncia del tribunale di Udine non è ancora passata in giudicato (ci vogliono 15 gg) chi ancora vuole dividere il mondo delle professioni dimostra solo di non riuscire ad accettare il fatto che i sistemi evolvono con l’evolversi delle conoscenze, dei percorsi formativi e del progresso tecnologico.
Endrius Salvalaggio
22 marzo 2024
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