Al via in Veneto, a Treviso, la quinta tappa regionale dell’Osservatorio delle buone pratiche di integrazione socio sanitaria (OISS), promosso da Federsanità, Anci e Agenas con l’obiettivo di sviluppare confronto e discussione sulle più significative pratiche messe in atto sul territorio tra le aziende sanitarie e le amministrazioni comunali. Il Laboratorio veneto “Integrazione sociosanitaria in Veneto: buone pratiche dalle aree montane a quelle interne, litoranee e metropolitane” ha l’obiettivo di porre al centro del dibattito la dimensione territoriale come fulcro di una programmazione sanitaria più accessibile e sostenibile e orientata all’integrazione.
“Federsanità, che ho l’orgoglio di guidare dal mese di giugno di questo anno, sta portando avanti con OISS un’opera di confronto tecnico su un tema centrale come quello dell’integrazione sociosanitaria - ha dichiarato il Presidente Fabrizio d’Alba - alimentando il dibattito pubblico e dando voce ai protagonisti delle azioni territoriali messe in campo. L’approfondimento itinerante sui territori regionali dimostra quanto le esperienze di assistenza e cure di prossimità debbano essere il punto di partenza per un reale cambiamento del Servizio sanitario pubblico. Le innovazioni si stanno già da tempo attuando a livello regionale per migliorare la presa in carico dei pazienti, e questo da un lato fa emergere un quadro significativo che valorizza le esperienze concrete e maturate sul territorio e dall’altro delinea le principali sfide da affrontare, a livello nazionale, per attuare gli obiettivi del DM 77 e del PNRR, che definiscono linee guida e standard innovativi, orientando le realtà territoriali verso una programmazione che metta al centro l’integrazione tra sanitario e sociale come unico vettore del cambiamento”.
“Le buone pratiche raccolte e studiate dall’Osservatorio fortemente voluto da Agenas, Federsanità e Anci – ha detto il Dg Agenas Domenico Mantoan - non sono solo progetti teorici, ma esempi concreti di innovazione virtuosa che hanno determinato una Comunità di pratica delle cronicità, del sociosanitario e del sociale a livello nazionale, regionale e locale. L’incontro di oggi è dunque la dimostrazione che i provvedimenti di potenziamento dell’assistenza territoriale, implementati anche grazie al PNRR, stanno dando i loro frutti al fine di avere una presa in carico dei cittadini/pazienti sempre più efficace e uniforme su tutto il territorio nazionale”.
L’Osservatorio fa tappa in Veneto, a Treviso, dopo aver realizzato i Laboratori in Piemonte, Lombardia, Marche e Friuli-Venezia Giulia. “Grazie all’Osservatorio abbiamo avviato un percorso che sta attraversando le regioni italiane mettendo in dialogo sindaci, direttori generali, terzo settore, mondo accademico - ha spiegato Domenico Scibetta, Presidente di Federsanità Anci Veneto e Project Leader di OISS -. La strategia è valorizzare le riflessioni sul sistema delle politiche socio-sanitarie nel loro complesso a prescindere dalla dimensione territoriale dove i processi di integrazione si verificano. Le aree metropolitane come quelle interne o litoranee rappresentano l’ambito dove l’integrazione deve realizzarsi, razionalizzando il complesso arcipelago dei servizi alla persona e superando il rischio della frammentazione e della episodicità. Il confronto fra diverse esperienze regionali significative è proprio strumentale a questo scopo. Ecco perché la finalità dei Laboratori territoriali è duplice. Da un lato, favorire il confronto tecnico tra gruppi di esperti e dall’altro alimentare il dibattito pubblico tramite i protagonisti delle azioni locali messe in campo in materia di integrazione. Sul piano tecnico – ha aggiunto – i Laboratori funzionano per cicli successivi di attività. A partire dall’analisi dei contributi raccolti nella banca dati dell’Osservatorio viene, poi, individuato un tema di particolare rilievo per quell’ambito regionale. Il tema è, quindi, posto in discussione attraverso un gruppo selezionato e concordato di esperti della rete regionale del servizio sanitario e dal mondo degli enti locali, evidenziando infine gli elementi di replicabilità delle esperienze, che sono state focalizzate nella discussione, in altri territori”.
In particolare, a Treviso sono state presentate cinque esperienze territoriali: “Dimissioni Programmate” del Comune di Villaverla; “A quattro mani” della Aulss 2 “Marca Trevigiana” – Treviso; “Infermiere di Famiglia e Comunità” della Aulss 1 “Dolomiti” – Belluno; “Abitare supportato e budget di salute” della Aulss 8 “Berica” – Vicenza; “Passi d’Argento” del Comune di Casale sul Sile.
“Un ringraziamento al presidente di Federsanità Anci Veneto Domenico Scibetta, per aver portato questo laboratorio a Treviso – spiega Mario Conte, presidente di ANCI Veneto e sindaco di Treviso – un importante momento di dialogo e di confronto, che nasce con l’obiettivo di promuovere una reale crescita dei servizi sociosanitari nel territorio. Temi che noi amministratori abbiamo particolarmente a cuore, perché sono parte della vita quotidiana dei cittadini. Spero questo sia il calcio d’inizio di una partita più lunga, ovvero processo di miglioramento che metta al centro il bene delle nostre comunità. Come ANCI Veneto ci siamo e siamo pronti a dare il nostro contributo per arrivare a raggiungere questa meta”.
La tappa di oggi non vuole essere solo la pur sempre utile occasione per attuare una ricognizione delle migliori esperienze, ma il proseguo di un percorso per far emergere le esperienze diffuse attraverso la loro storia, i risultati raggiunti unitamente ai limiti riscontrati. Un momento unico per mettere in evidenza il quadro delle cesure su cui le esperienze hanno agito e della conoscenza critica che ne può scaturire per alimentare in termini positivi l’innovazione e la trasformazione dei sistemi.
“Per anni i temi legati all’integrazione sociosanitaria sono stati lungamente dibattuti basandosi, per lo più, su alcune esperienze significative che sono riuscite a coordinare tra loro prestazioni sanitarie e prestazioni sociali. La vera sfida – ha dichiarato Michelangelo Caiolfa di Federsanità Anci Toscana e coordinatore scientifico di OISS - è mettere in atto le condizioni adeguate, strutturali e persistenti che rendano possibile il “normale” sviluppo e diffusione dell’integrazione socio sanitaria e che si passi dalle buone pratiche a modelli diffusi, valorizzando un sistema sociosanitario integrato ed esteso lungo tutto il territorio nazionale, legato in modo esplicito al rapporto tra LEA sanitari e LEP sociali”.
OISS è esplicitamente orientato al sostegno delle politiche pubbliche, allo sviluppo delle attività amministrative, alla realizzazione di percorsi professionali e di servizi integrati. Un luogo di confine in cui si intrecciano visioni, linguaggi, traiettorie, esperienze. "È il momento in cui tutti gli attori del Servizio sanitario nazionale e dei servizi di assistenza sociale trovino un punto di incontro per collaborare e costruire insieme una nuova filosofia socio-sanitaria e implementare in ogni territorio quanto definito nel DM 77. Non è possibile concepire la sanità senza il sociale e il sociale senza il sanitario. Con Federsanità – ha dichiarato Francesco Enrichens di Agenas - si sta lavorando per portare a meta risultati concreti per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Abbiamo messo in campo una Comunità di pratica con oltre mille soggetti istituzionali, inclusi i Comuni e le Regioni, ma anche le aziende sanitarie e il Ministero, che nella casa di Agenas trovano la massima espressione. Alla complessità dei bisogni di salute da affrontare, corrisponde un’analoga complessità dei sistemi di risposta che occorre riorganizzare secondo il nuovo paradigma evolutivo, che guardi al superamento delle disuguaglianze sociali”.
Ai lavori ha partecipato anche Alessandra Proto del Centro OCSE per lo sviluppo locale di Trento che ha detto: “E’ importante per noi partecipare a questo Laboratorio territoriale per la ricchezza delle esperienze presentate e per il confronto. Stiamo avviando la collaborazione con l’Osservatorio OISS e consideriamo l’appuntamento di oggi la prima giornata di avvio”.