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Ictus ischemico. Premio internazionale per le Stroke Unit dell'Ospedale Civile di Baggiovara e del Morgagni-Pierantoni di Forlì

Il riconoscimento arriva dall’ESO (European Stroke Organization) e da Angels, organizzazione che ha come obiettivo la formazione degli operatori per migliorare il trattamento dell’ictus. Per la Stroke Unit dell’Ospedale Civile di Baggiovara, l’ESO Angels Awards è una conferma dopo il riconoscimento già ottenuto nel 2018 e 2019; per la Stroke Unit di Forlì - che ha aderito da quest’anno al progetto Angels - si è trattato di un ingresso che ha premiato subito i risultati dell’attività del centro.

08 SET - “Medaglia d’oro” alle Stroke Unit dell’Ospedale Civile di Baggiovara (Modena) e dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì per gli alti livelli ottenuti nel trattamento dell’ictus ischemico: i due centrisono stati infatti insigniti dell’ESO (European Stroke Organization) Angels Awards livello Oro. Un riconoscimento che arriva direttamente dalla società europea di riferimento per le patologie cerebrovascolari (ESO, appunto) e da Angels, organizzazione che ha come obiettivo la formazione degli operatori per migliorare il trattamento dell’ictus, costruendo un percorso condiviso il più virtuoso possibile e in grado di ridurre i ritardi, anche minimi, tra il tempo di arrivo in ospedale e la fase di terapia e ricovero. L’iniziativa ha già coinvolto 600 centri ospedalieri in tutt’Europa, allo scopo di realizzare un network di eccellenza nella cura dell’ictus ischemico.

“Per la Stroke Unit dell’Ospedale Civile di Baggiovara - evidenzia la regione Emilia Romagna in una nota -, l’ESO Angels Awards è una conferma dopo il riconoscimento già ottenuto nel 2018 e 2019; per la Stroke Unit di Forlì - che ha aderito da quest’anno al progetto Angels - si è trattato di un ingresso che ha premiato subito i risultati dell’attività del centro”.

“Questo riconoscimento europeo conferma come la sanità dell’Emilia-Romagna sia ai vertici nazionali anche su un fronte drammatico come quello dell’insorgenza dell’ictus ischemico, che rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. La professionalità e la competenza dei nostri specialisti e la continua ricerca per migliorare costantemente l’approccio clinico a questa patologia sono una garanzia di cui dobbiamo andare orgogliosi. È necessario, però- prosegue l’assessore- continuare a lavorare anche sulla prevenzione, favorendo stili di vita sani: è ampiamente dimostrato, infatti, che fumo, abuso di alcol e sovrappeso, uniti ad altri fattori, sono tra le cause principali dell’ictus. La Regione- conclude Donini-, anche su questo fronte, è impegnata con campagne di sensibilizzazione sugli stili di vita, oltre che sul riconoscimento rapido dei sintomi: intervenire rapidamente è fondamentale per il paziente”.

In Emilia-Romagna nel 2019 sono state ricoverate 6.853 persone con ictus ischemico acuto; 1.239 le trombolisi endovenose (trattamento farmacologico che consente di dissolvere un trombo) effettuate, con una percentuale del 18,1% sui ricoveri, e 593 le trombectomie meccaniche (intervento che rimuove meccanicamente il trombo), con una percentuale pari all’8,7%. I decessi sono stati 512. La mortalità a 30 giorni dalla data di ricovero è pari al 9% dei ricoveri, in linea con la media nazionale.

Attualmente in Emilia-Romagna sono 13 le Stroke Unit autorizzate all’erogazione della trombolisi endovenosa (10 nei reparti di Neurologia e 3 in reparti di Medicina); 5 gli ospedali anche sedi di effettuazione della trombectomia meccanica (Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, Azienda ospedaliero-universitaria  di Modena, Irccs - Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ausl di Bologna presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e Ospedale Bufalini di Cesena dell’Ausl della Romagna).

La Regione ha inoltre lanciato “Vedo, riconosco, chiamo”, la campagna, con testimonial Giuseppe Giacobazzi, che ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone in modo da individuare in modo precoce e tempestivo i sintomi dell’ictus cerebrale, per poter chiamare al più presto i soccorsi.

08 settembre 2020
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