Coronavirus. In Emilia Romagna pronti allo screening di massa al personale sociosanitario
In arrivo mercoledì i primi 50mila test sierologici acquistati, da giovedì si parte. I controlli saranno effettuati su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali della Regione. Già ordinati ulteriori 100mila test, a regime si arriverà a 200mila- Donini: “La sicurezza degli operatori e dei pazienti deve avere la priorità su tutto”.
31 MAR - La Regione Emilia Romagna è pronta a partire con lo screening di massa a tutto il personale sociosanitario dell’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Mercoledì arriveranno i primi 50mila test sierologici, e già giovedì si inizierà con la prima batteria di prelievi, che saranno effettuati al personale della sanità pubblica e privata convenzionata e a quello dei servizi socioassistenziali dell’intero territorio regionale. Ad annunciarlo la Regione in una nota.
Complessivamente, si parla di circa 100mila persone, di cui oltre 60mila solo nel sistema sanitario regionale pubblico. E proprio per garantire la copertura di massa, sono già stati ordinati ulteriori 100mila test, con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi; saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute.
“La sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti deve avere la priorità su tutto - commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute,
Raffaele Donini -. É imprescindibile che il personale in prima linea in questa emergenza lavori nella condizione di massima tutela per sé e per i pazienti, senza rischiare di essere una fonte di contagio, e questi test costituiscono uno strumento importante, validato dalla comunità scientifica, che abbiamo nella lotta contro il Coronavirus. Come annunciato solo alcuni giorni fa- aggiunge Donini- siamo pronti a partire con un piano con cui testeremo a tappeto tutto il personale sociosanitario della nostra regione, sintomatico e asintomatico, in tempi rapidi. E per garantire questi numeri, abbiamo già ordinato tutta la quantità di test necessari, e anche di più. Nei prossimi giorni definiremo i dettagli dell’operazione, ma già giovedì partiamo con le prime verifiche”.
I test sierologici, spiega la nota regionale, “permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di ottenere informazioni molto importanti, a maggior ragione se relative a personale del comparto sociosanitario: se il paziente è venuto in contatto con il virus, se è o è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma”.
31 marzo 2020
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