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Pfas. Dal Veneto informativa a Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna su presenza di C6O4 nel Po

La comunicazione, evidenzia la Regione Veneto in una nota, avviene “in assenza di limiti nazionali in materia, pur nella consapevolezza che si tratta di un campanello d’allarme che merita attenzione anche nelle altre regioni attraversate dal fiume Po”. Il Veneto ha introdotto nuovi limiti, i più restrittivi in Europa, nell’ottobre 2017. IL DOCUMENTO

17 APR - Il direttore dell’Area Tutela e Sviluppo del Territorio Nicola Dell’Acqua ha inviato una lettera ai colleghi delle Regioni Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna per comunicare i riscontri dell’ARPAV sulla significativa presenza di C6O4 nelle acque del fiume Po. Si tratta di una sostanza che appartiene alla famiglia dei composti delle meglio note sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), completamente artificiale.

Dell’Acqua, che riveste anche il ruolo Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile in conseguenza della contaminazione da PFAS delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, nella comunicazione ufficiale sottolinea che la presenza in concentrazione anomala dei C6O4 nel fiume Po viene segnalata “in quanto non può pervenire dal sito inquinato della ditta Miteni di Trissino, in provincia di Vicenza, che in Veneto rappresenta il luogo di maggiore concentrazione di sostanza PFAS a livello regionale”.

“La comunicazione – evidenzia la Regione Veneto - avviene, altresì, in assenza di limiti nazionali in materia, pur nella consapevolezza che si tratta di un campanello d’allarme che merita attenzione anche nelle altre regioni attraversate dal fiume Po. Va ricordato che, invece, Regione Veneto ha posto nuovi livelli riferimento per i parametri PFAS nelle acque destinate al consumo umano da ottobre 2017, ponendo come limite zero PFAS”.

Il direttore dell’Area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione Veneto conclude offrendo “disponibilità ai colleghi nel fornire ulteriori dati e dettagli relativamente ai rilievi di ARPAV”.

17 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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