Dopo gli arresti di ieri a Parma. Venturi: “Stiamo valutando divieto finanziamento di privati a congressi promossi da medici Ssn”
L’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna sull’inchiesta che ha portato all’arresto del direttore di Ematologia e del Centro trapianti midollo osseo dell'Aou di Parma. Per Venturi “è necessario intervenire in modo esemplare per prevenire e sanzionare casi come questi”. Perché “se i reati ipotizzati fossero confermati, sarebbe inaccettabile aver messo interessi privati, propri e delle aziende farmaceutiche, davanti a quelli dei pazienti e del servizio sanitario pubblico”.
04 OTT - “Massima fiducia nell’operato della magistratura. Se i reati che vengono ipotizzati saranno confermati i responsabili dovranno essere chiamati a risponderne così come previsto dalla legge. Quello di Parma rischia infatti di essere un nuovo caso in cui medici hanno anteposto gli interessi privati, loro e delle aziende farmaceutiche, all’interesse pubblico, dei pazienti e del Servizio sanitario pubblico e regionale, il che sarebbe inaccettabile”.
L’assessore regionale alle Politiche per la Salute,
Sergio Venturi, interviene in merito all’inchiesta della Procura di Parma che ieri ha portato i Nas del capoluogo ducale ad eseguire diverse misure cautelari nei confronti di medici universitari e rappresentanti del settore farmaceutico. Agli arresti è finito anche
Franco Aversa, direttore della struttura complessa di Ematologia e del Centro trapianti midollo osseo dell'Azienda ospedaliera universitaria di Parma.
“Se verrà dimostrato che è stato percepito indirettamente denaro da rappresentanti di aziende farmaceutiche – prosegue - i sanitari in questione saranno sospesi immediatamente dalla convenzione con l’Università di Parma”.
Per Venturi “è necessario intervenire in modo esemplare per prevenire e sanzionare i casi come questi, che, voglio essere altrettanto chiaro, devono finire. Basta. Per questo stiamo anche valutando - sottolinea l’assessore - la possibilità di vietare l’organizzazione di congressi da parte di professionisti della sanità pubblica che non siano sostenuti unicamente dalle stesse aziende pubbliche, evitando cioè che il sostegno venga da aziende private”.
“Lo scorso anno - prosegue l’assessore - la Regione è intervenuta con una legge che ha voluto rafforzare quanto previsto a livello nazionale, prevedendo il dovere per tutti coloro che lavorano nelle nostre strutture, universitari compresi, di dichiarare annualmente tutti i rapporti intercorsi, a qualsiasi titolo, con soggetti esterni dai quali possa derivare un conflitto di interessi anche potenziale - spiega Venturi -. Questa dichiarazione deve prevedere tutti gli eventuali emolumenti percepiti e i benefici goduti, sia direttamente che indirettamente. La violazione di questo dovere, in Emilia-Romagna configura una responsabilità disciplinare, oltre ad essere rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile”.
Infine, l’assessore precisa come “la Regione, insieme all’azienda ospedaliera di Parma, si sia immediatamente attivata per garantire la continuità assistenziale dei pazienti ed evitare ripercussioni sulla qualità e la tempestività delle cure”.
04 ottobre 2018
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