Software unico. Fimmg: “Da Venturi nessuna intenzione di obbligo all’utilizzo”
Incontro ieri tra il Sindacato e l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna. Sul tavolo il tema del software unico. Le Pera: “Speriamo che dichiarazioni Venturi siano fattivamente condivise e seguite anche dai dirigenti dell’assessorato stesso presenti alla riunione, che una volta uscito l’assessore dalla riunione, hanno iniziato a sollevare dubbi interpretativi, difficoltà tecniche, sofismi semantici”.
14 LUG - Si è svolto ieri l’incontro dell’Assessore alle politiche per la salute della regione Emilia Romagna con i Segretari Regionali delle Associazioni Sindacali della Medicina Generale.
"Argomento clou - spiega in una nota il segretario regionale della Fimmg
Renzo Le Pera - , per questo faccia faccia con l’assessore Venturi, il primo dal suo insediamento avvenuto nel lontano dicembre 2014: il tentativo della regione di imporre a tutti i Medici di Famiglia dell’Emilia Romagna l’utilizzo del proprio software gestionale per la tenuta delle schede sanitarie dei cittadini assistiti".
"Toni sufficientemente discorsivi - rileva la Fimmg - riassunto degli ormai 4 anni nei quali si trascina la vicenda, ascolto delle posizioni sindacali e quindi la dichiarazione formale dell’Assessore
Sergio Venturi: “presa visione e conoscenza della vicenda, e comprendendo parte delle motivazioni espresse dai rappresentanti sindacali, NON è intenzione dell'assessorato obbligare nessuno ad utilizzare il software regionale. L’assessore ha poi aggiunto che ritiene che la vicenda debba trovare soluzioni nella sede naturale di un tavolo sindacale, dove concordare modalità tecniche e politiche, ivi compresa la questione economica del costo degli aggiornamenti e manutenzione dei software attualmente in uso, anche se auspica una sempre maggior diffusione "volontaristica" del nuovo software".
"Dichiarazioni importanti ed apprezzabili - evidenzia Le Pera -specialmente laddove prefigurano quello che Fimmg chiede da anni: il ritorno al confronto ed alla pattuizione sindacale come metodo per la soluzione dei problemi; dichiarazioni che però acquisteranno sostanza e credibilità solo quando l’assessorato le confermerà ufficializzando il superamento della nota del 28 giugno u.s., il documento cioè che attualmente impone alle AASSLL, e di conseguenza ai Medici di Famiglia, l’adozione in esclusiva del software di proprietà regionale. Dichiarazioni che, infine, speriamo che siano fattivamente condivise e seguite anche dai dirigenti dell’assessorato stesso presenti alla riunione, che una volta uscito l’assessore dalla riunione, hanno iniziato a sollevare dubbi interpretativi, difficoltà tecniche, sofismi semantici che, se non chiariti in fretta, non solo mettono in forse il futuro prossimo della vicenda, ma sollevano anche qualche dubbio su chi siano gli effettivi decisori delle politiche regionali circa l’assistenza sanitaria nel territorio".
"Prosegue - conclude la nota - ovviamente lo stato di agitazione indetto dalla Frer Fimmg e motivato anche dal tema in argomento".
14 luglio 2016
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