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Emilia Romagna. Caso Terremerse. Ex governatore Vasco Errani assolto in appello bis

L'accusa era falso ideologico in atto pubblico, per aver 'coperto', con uno scritto inviato nel 2009  alla Procura la cooperativa presieduta dal fratello, Giovanni Errani. Dopo la condanna nel primo appello, Errani diede le dimissioni da Governatore, carica ricoperta per 15 anni. Assolti anche due dirigenti regionali, confermando la sentenza del gup del 2012. Errani: “Finalmente è finita”

21 GIU - L'ex presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani èstato assolto nell'appello bis del processo 'Terremerse'. È quanto riporta un dispaccio dell’Ansa. L'accusa era falso ideologico in atto pubblico, per aver 'coperto', con uno scritto inviato nel 2009  alla Procura la cooperativa presieduta dal fratello, Giovanni Errani. Dopo la condanna nel primo appello, Errani diede le dimissioni da Governatore, carica ricoperta per 15 anni. Assolti anche due dirigenti regionali, confermando la sentenza del gup del 2012.
 
“Nella precedente udienza – si legge -  il Pg Nicola Proto aveva chiesto al collegio della terza sezione penale, presieduto dal giudice Cecilia Calandra, di pronunciare la stessa sentenza del luglio 2014: condanna ad un anno per Errani, ad un anno e due mesi per i due dirigenti, Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, imputati anche per favoreggiamento.    
 
All'appello bis si e' arrivati dopo un'assoluzione in primo grado, nel 2012, impugnata dalla Procura. Il primo processo di appello si concluse con le condanne a luglio 2014, annullate un anno dopo dalla Cassazione, con rinvio ad un nuovo giudizio di secondo grado.
 
Nel mirino dell'inchiesta ci sono la lettera e la relazione che Errani, da presidente della Regione, a fine 2009 invio' alla Procura, dopo un articolo de 'Il Giornale' per chiarire la correttezza dell'operato dell'istituzione nella concessione nel 2006 di un finanziamento da un milione alla coop Terremerse di Bagnacavallo (Ravenna) per costruire una cantina a Imola. Il processo a Giovanni Errani si e' concluso con l'assoluzione in appello per una parte delle accuse, e con il proscioglimento
per prescrizione per altra parte: i giudici, rispetto ai falsi e ad una truffa contestati e legati all'ottenimento del contributo, erano entrati nel merito ritenendo sussistenti i reati, benché  prescritti”.
 
“Finalmente è finita – ha commentato Errani su facebbok -.  Con questa sentenza di assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe dovuto nemmeno aprirsi. Si afferma così in modo definitivo la verità”.

“Sono stati lunghi anni di sofferenza per me e per i miei familiari, - ha proseguito sul social -  sofferenza alleviata soltanto dalla solidarietà e stima che ho sentito intorno a me e per questo ancora una volta ringrazio tutte e tutti.  Ho pagato un prezzo altissimo e ciò per altro ha coinvolto un’importante istituzione come la Regione Emilia-Romagna, ma sono orgoglioso di avere sempre avuto un comportamento corretto e coerente di lealtà e pieno rispetto delle istituzioni che per me vengono sempre prima delle vicende, anche le più ingiuste, che coinvolgono una persona. E’ chiarissimo che nulla potrà mai cancellare la sofferenza di questi anni, perché quando ingiustamente è in discussione l’onestà, che viene prima di ogni altra cosa, vivi un dolore intimo, interiore che è impossibile dimenticare”. 

“Non ho rancori né recriminazioni da fare – ha concluso Errani - , spero soltanto che anche da questa vicenda possa venire uno stimolo ad una riflessione nell’interesse del Paese, lontano dalle strumentalizzazioni, nel pieno rispetto di ogni Istituzione e dei diritti e doveri di tutti. Oggi io e la mia famiglia siamo felici”.

21 giugno 2016
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