Decreto appropriatezza. Emilia Romagna. M5s chiede moratoria e di togliere le sanzioni ai medici
Le proposte contenute in una interrogazione alla Giunta presentata dalla consigliera Giulia Gibertoni. “Opportuno sollecitare una moratoria del decreto (in vista di un successivo ritiro) o una sua riformulazione in modo da cancellare e sanzioni a carico dei medici e soprattutto le inique limitazioni alla fruizione di prestazioni sanitarie”.
08 FEB - "I medici di famiglia e le loro organizzazioni di categoria sono fortemente preoccupati per le conseguenze delle disposizioni del Governo e per l'assenza di indicazioni da parte della Regione sulla loro modalità di applicazione". È quanto riporta
Giulia Gibertoni (M5s) in una interrogazione alla Giunta a proposito del cosiddetto "decreto sulla appropriatezza prescrittiva", entrato in vigore il 21 gennaio scorso, in base al quale determinati esami a carico del Servizio sanitario nazionale, ad esempio le analisi di laboratorio o gli accertamenti radiologici, non possono più essere ordinati dai medici se non in presenza di determinate precondizioni dell'assistito. "Dopo un'accurata disamina- riferisce la consigliera- quasi tutte le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali e le maggiori associazioni di categoria dei medici di famiglia dichiarano che si tratta di un atto normativo di difficile applicazione, che contrasterebbe con il giuramento dei medici di agire secondo scienza e coscienza, e che lederebbe il rapporto di fiducia tra pazienti e medici".
Gibertoni chiede pertanto se, analogamente ad altre Regioni, la Giunta regionale non ritenga opportuno sollecitare una moratoria del decreto (in vista di un successivo ritiro) o una sua riformulazione in modo da cancellare "le sanzioni a carico dei medici e soprattutto le inique limitazioni alla fruizione di prestazioni sanitarie, ritenute necessarie sia dai cittadini che dai medici di famiglia e dalle loro organizzazioni di categoria". L'esponente M5s sollecita inoltre la Regione affinché fornisca "chiare indicazioni ai medici di famiglia su come agire in mancanza di software gestionali aggiornati per effettuare le prescrizioni, con l'impossibilità di modificarle con note e sigle non previste nel disciplinare delle ricette dematerializzate".
"L'applicazione letterale del decreto- conclude Gibertoni- ha ricadute economiche rilevanti sui cittadini, con un cospicuo aggravio dei ticket sanitari e il pagamento di prestazioni sino a oggi rimborsabili che andranno così a incidere tanto sulla prevenzione quanto sull'accuratezza delle diagnosi".
08 febbraio 2016
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