Emilia Romagna. Sensoli (M5S): “Su vaccini Lorenzin ha smentito Bonaccini e Venturi. Metodi coercitivi e ricatti non servono”
E' quanto afferma la consigliera regionale e vicepresidente della Commissione Sanità, dopo le parole del ministro Lorenzin durante un’interrogazione in Parlamento. “Serve invece una campagna di informazione seria e precisa sul tema delle vaccinazioni”. E, allo stesso tempo, “bisogna intervenire nel web per fornire informazioni trasparenti e complete, intervenendo sui contenuti infondati e fuorvianti”.
23 OTT - “Chissà quanto imbarazzo avranno provato ieri il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi nel sentire il ministro Lorenzin affermare che non si può negare il diritto all’istruzione a un bambino anche se non è vaccinato. L’unico strumento applicabile è la segnalazione all’Asl e il rispetto della legge attuale, così come il M5S ha sempre sostenuto”. È questo il commento di
Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, dopo le parole del ministro Lorenzin durante un’interrogazione in Parlamento sulle misure da adottare per contrastare il calo delle vaccinazioni.
“Finalmente anche il ministro Lorenzin si accorge che i metodi coercitivi e i ricatti non possono essere lo strumento giusto per obbligare i genitori a vaccinare i propri figli – spiega Raffaella Sensoli – Come abbiamo sottolineato durante la discussione in aula, la Regione non può chiudere le porte in faccia a quelle famiglie che rifiutano il vaccino. C’è una legge che bisogna far rispettare, nient’altro”.
Per Sensoli la strada da percorrere è quella di “convincere i genitori dell’importanza dei vaccini non costringerli con ricatti che, tra l’altro, non stanno in piedi nemmeno giuridicamente. Ecco perché, così come proponiamo da tempo, serve una campagna di informazione seria e precisa sul tema delle vaccinazioni”. Anche in considerazione del fatto che molti genitori “si affidano a quanto trovano su internet perché non riescono ad ottenere notizie utili attraverso i canali istituzionali, pediatri, ospedali e Asl. Bisogna agire su questi aspetti e strutturare i servizi vaccinali per garantire un’offerta attiva delle vaccinazioni con appropriate modalità di counselling”.
Diventa quindi imprescindibile
“intervenire nel web per fornire informazioni trasparenti e complete, intervenendo sui contenuti infondati e fuorvianti, migliorare il sistema di informazione sui dati reali relativi alle reazioni avverse e attivare un sistema di informazione ai genitori e agli operatori sanitari sulle epidemie da malattie prevenibili con le vaccinazioni, come già avviene in Veneto, dove – conclude Sensoli - nonostante la sospensione dell'obbligatorietà vaccinale dal 2008 ad oggi non si sono verificati cali di vaccinazioni”.
23 ottobre 2015
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