Salute e ambiente. Emilia Romagna capofila di un progetto finanziato dal ministero della Salute
L’obiettivo è realizzare un atlante per incrociare i dati della qualità dell’aria e lo stato di salute delle persone. Al progetto partecipano complessivamente 8 Regioni e diverse unità operative. Coinvolta anche la struttura di Epidemiologia dell’Ausl Irccs di Reggio e Arpae. Priolo e Donini: “La ricerca è sempre più la chiave per fare un passo avanti decisivo per la qualità di vita delle persone, orientando le scelte che le Istituzioni sono chiamate a fare”.
03 NOV - Per indagare, sempre più nel profondo, la relazione tra qualità dell’aria e salute, e individuare modelli efficaci da condividere con la comunità scientifica, la Regione Emilia-Romagna si è candidata come capofila di un progetto per un bando del ministero della Salute, piazzandosi al primo posto davanti a una ventina di altri candidati e ottenendo un finanziamento pari 2,1 milioni di euro. Il progetto ha l’obiettivo di realizzare un atlante territoriale dei dati di qualità dell'aria e degli esiti di salute, in grado di fornire cioè un quadro trasparente e aggiornato sulle relazioni tra questi aspetti, rafforzando gli impegni e gli strumenti del progetto quadriennale di studio su qualità dell’aria e salute già approvato dalla Giunta regionale lo scorso aprile.
Della squadra fanno parte 8 Regioni con una ventina di diverse unità operative e il determinante coinvolgimento delle strutture di Epidemiologia dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia e Ambiente Prevenzione e Salute di Arpae.
“Con questa ricerca vogliamo individuare strumenti in grado di garantire informazioni scientifiche aggiornate sulle possibili relazioni causali che ci sono tra l’esposizione alle sostanze inquinanti e gli esiti sanitari- commentano in un anota Irene
Priolo, vicepresidente e assessora all’Ambiente e Difesa del suolo, e
Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute-. Il progetto da un lato potrà avvalersi delle competenze di esperti in salute ed esperti in ambiente, dall’altro realizzerà strumenti preziosi per aiutarci a prendere le decisioni più appropriate”.
L’atlante, spiega la nota dell’Emilia Romagna, sarà costruito attingendo ai dati delle centraline di misurazione degli inquinanti, ai dati satellitari, dell’assistenza sanitaria e dei registri di patologia. Si prenderanno in considerazione anche le variabili socioeconomiche, e quando possibile gli stili di vita. "Il risultato atteso è quello di avere strumenti efficaci per coordinare l'elaborazione, l'interpretazione e la fruizione dei dati disponibili, ovvero algoritmi, codici e mappe che individuino la qualità dell’aria e il numero di malattie e decessi zona per zona".
L’atlante, riferisce infine la Regione, "metterà a disposizione dei tecnici del settore, dei decisori e più in generale della popolazione le informazioni più dettagliate e le elaborazioni più utili sui possibili effetti di diverse strategie di miglioramento della qualità dell’aria, seguendo un metodo scientifico rigoroso e con gli strumenti di rilevazione e di calcolo più aggiornati che le diverse Regioni hanno a disposizione. Un punto di partenza anche per un’attività di formazione specifica rivolta a medici e pediatri su come ridurre l’esposizione individuale, in caso di picco di inquinamento, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili”.
03 novembre 2022
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