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Melanoma. Montano testimonial della campagna Aiom


In un opuscolo, patrocinato dal Coni, il campione di scherma e il presidente dell’Aiom, Stefano Cascinu, spiegano ai ragazzi come proteggersi e prevenire i rischi. Ogni anno, in Italia, si registrano 7 mila nuovi casi di melanoma e 1.500 decessi. Ribadito il no alle lampade solari.

15 GIU - “L’estate e i bagni di luce mi rendono proprio di buonumore. Attenzione però! So che il sole, importantissimo per la nostra vita, può diventare uno dei nemici più temibili per la salute”. È parte di un dialogo tra il campione olimpico di scherma, Aldo Montano e il presidente dell’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Stefano Cascinu, ripreso in un opuscolo, patrocinato dal Coni, nel quale Montano e Cascinu invitano i ragazzi a proteggersi e a prevenire i rischi di melanoma, il tumore della pelle particolarmente aggressivo che ogni anno, nel nostro Paese, registra 7.000 nuove diagnosi e causa 1.500 decessi. Il vademecum verrà distribuito per tutta l’estate negli impianti sportivi, nelle palestre, piscine e luoghi di aggregazione delle principali città italiane.

L’Aiom ha scelto Aldo Montano, campione olimpico di scherma e idolo per milioni di sportivi, come “portavoce” dei messaggi chiave per non bruciarsi la pelle con il melanoma. “Lo sport può aiutare la scienza a trasmettere i consigli della prevenzione al maggior numero possibile di persone, in particolare ai giovani - ha sottolineato Cascinu - abbiamo utilizzato un linguaggio diretto senza creare allarmismi, ma facendo capire che è indispensabile seguire alcune semplici regole”.

I nei devono essere controllati una volta all’anno dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le lesioni sospette ed il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi. Il sole è un grande amico, insomma, ma possiede anche un lato ‘oscuro’ che può provocare danni molto gravi. Un recente studio pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, Nature, ha dimostrato che i tassi di incidenza più elevati si riscontrano proprio in persone che si sono esposte al sole per periodi molto lunghi. Le creme inoltre non possono fare miracoli e devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra.

L’opuscolo è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Melanoma e con il supporto di Bristol Myers-Squibb. “Rappresentiamo un esempio per i giovani - ha affermato Montano - questo ci dà grandi responsabilità. Possiamo far capire ai ragazzi quali siano i comportamenti positivi da imitare e quali quelli negativi da eliminare - ha proseguito - è con grande piacere e onore, quindi, che ho deciso di partecipare a un’iniziativa così importante”.

Il melanoma in quarant’anni è aumentato di otto volte tra le donne ed è quadruplicato tra gli uomini. Una falsa credenza, diffusa soprattutto tra i ragazzi, è che i lettini solari possano preparare la pelle all’esposizione alla luce estiva. “Niente di più sbagliato - ha precisato Cascinu - i danni delle lampade abbronzanti sono più grandi degli apparenti benefici. È infatti dimostrato che l’utilizzo di queste apparecchiature in età inferiore ai 30 anni aumenta il rischio di melanoma del 75%”.

La pubblicazione fa parte de Il ritratto della salute, un progetto consolidato che, fin dalla sua ideazione nel 2011 e grazie al bollino delle principali società scientifiche italiane, ha deciso di puntare sul concetto di medicina dei sani: assumere cioè comportamenti ‘virtuosi’ per risparmiarsi problemi di salute in futuro e garantirsi un’ottima qualità di vita. “L’attività sportiva praticata con costanza - ha spiegato Cascinu - riduce fino al 50% il rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. E pochi sanno che oltre il 30% dei tumori è direttamente collegato ad una dieta scorretta e che esiste una forte relazione, ad esempio, tra alcol e cancro”. Per questo motivo, nell’opuscolo, sono state inserite le 10 regole d’oro dell’alimentazione corretta.
Anche il fumo rappresenta uno dei più gradi e sottovalutati rischi per la salute. Venti sigarette al giorno possono rubare una media di 4-6 anni a una persona che inizia a fumare a 25 anni. Secondo i dati Istat la percentuale dei fumatori è salita al 23% dopo 5 anni di valori stabili intorno al 22%. L’aumento maggiore si è registrato tra i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni, dove si è raggiunta la percentuale del 31,4% (40,2% tra i maschi e 22,2% tra le femmine).

“Purtroppo anche molti sportivi fumano - ha evidenziato Montano - perché sono convinti che con l’attività fisica riducano i danni delle ‘bionde’”. Tra le cattive abitudini rientra anche l’abuso di alcol. “Le stime - ha concluso Cascinu - attestano come in Italia la mortalità legata a questo vizio rappresenti circa il 6% del totale di tutti i decessi per gli uomini, mentre per le donne questa percentuale scende al 2,45%. Purtroppo il fenomeno dell’alcolismo nei giovani, e più specificamente nella fascia d’età che va dai 12 ai 29 anni, è in netta crescita”.
 

15 giugno 2012
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