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Gallo (Ass. Coscioni) chiede intervento di Di Maio per consentire arrivo in Italia dei bambini nati a Kiev da gestazioni per altri: “Prevalga diritto dei neonati al congiungimento con i genitori italiani rispetto alle opinioni sulla maternità surrogata”


In una lettera inviata questa mattina al Ministro degli Esteri, la segretaria nazionale dell'Associazione chiede un intervento della Farnesina sul caso dei neonati bloccati in un albergo di Kiev a causa della pandemia e della conseguente chiusura delle frontiere. Neonati figli di maternità surrogate permesse in Ucraina, ma vietate in Italia

20 MAG - “Bisogna far sì che i bambini nati a Kiev grazie alla fecondazione medicalmente assistita con maternità surrogata possano esser congiunti con i loro genitori italiani senza ulteriori indugi”.

Questo l’invito contenuto in una lettera al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, inviata questa mattina da Filomena Gallo, avvocato e Segretario Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni sul caso dei neonati bloccati in un albergo di Kiev a causa della pandemia e della conseguente chiusura delle frontiere. Neonati figli di maternità surrogate permesse in Ucraina.

“Una legge – ricorda in una nota l’Associaizone – che in Italia tuttora vieta espressamente la ‘commercializzazione di maternità surrogata, anche conosciuta come gestazione per altri (GPA), utero in affitto o surrogacy. Mentre per quanto riguarda l’accesso alla GPA altruistica o solidale non è esplicitamente vietato. Occorre però precisare che attualmente per poter intraprendere legittimamente tale percorso è necessario superare alcuni ostacoli tramite ricorsi ai Tribunali, a seconda del caso specifico”.

“Indipendentemente dalle opinioni personali al riguardo - afferma Filomena Gallo - occorre agire per tutelare gli interessi dei più deboli: i neonati. Nella lettera abbiamo ribadito al Ministro Di Maio l’esistenza di molte raccomandazioni internazionali su queste tecniche e, conoscendo l’attenzione istituzionale dell’Italia per gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, lo invitiamo ad agire tempestivamente per far sì che le polemiche di questi giorni, purtroppo spesso strumentali e altrettanto spesso accompagnate da maldestre pubblicizzazioni, non aggravino una situazione di per sé carica di emotività e interessi”.

Alla fine dell’anno scorso, l’Associazione Luca Coscioni aveva inviato un documento al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite, in occasione della revisione periodica universale dell'Italia (link al testo delle raccomandazioni). Il documento conteneva specifiche raccomandazioni: tra le varie questioni affrontate c’era anche la gestazione per altri, sulla quale gli esperti dell'associazione avevano invitato il nostro paese ad adottare norme per colmare il vuoto regolamentare riguardo alla maternità surrogata, sia per proteggere i diritti dei bambini nati all’estero, sia per regolamentare la maternità surrogata altruistica a livello nazionale, porre fine alla discriminazione e proteggere i diritti fondamentali degli individui, inclusi i diritti riproduttivi e di auto-determinazione”.

“Le nostre raccomandazioni - continua l’avvocato Gallo – rispondono anche a quanto espresso dalla Corte Europea dei diritti umani in materia di GPA e tutela dei nati e per l’affermazione del rapporto di filiazione tra il bambino nato da gestazione per altri e la madre non biologica. È arrivato il momento che anche l’Italia disciplini l'applicazione di questa tecnica, che vede molte coppie recarsi nei paesi dove è normata, evitando così situazioni che pongono i nati in stato di incertezza di tutela come quello oggi noto a Kiev. Il vuoto legislativo o, peggio ancora, proibizioni arbitrarie creano discriminazioni, sfruttamento e sofferenze e segnano la vita di tutti i coinvolti”.

20 maggio 2020
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