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Puglia. Primario Ortopedia di Castellaneta ai domiciliari per corruzione


L’accusa rivolta al medico è di aver truccato nel 2008 l’appalto per l'acquisto di 20 trapani ortopedici e di aver acquistato, nel 2009, protesi dalla Tecno Hospital dei fratelli Tarantini ottenendo in cambio favori ed un tramite con la politica regionale.

17 GEN - Con le accuse di corruzione, turbativa d'asta e falsificazione ideologica di atti pubblici, è stato posto agli arresti domiciliari il direttore della struttura complessa di ortopedia e traumatologia dell'ospedale di Castellaneta, in provincia di Taranto, Vito Nicola Galante. L'arresto è stato disposto dal gip di Bari ed eseguito da militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Secondo l'accusa Galante nel 2008 avrebbe truccato un appalto per l’acquisto di 20 trapani ortopedici, e nel 2009 avrebbe acquistato per 639 mila euro protesi dalla Tecno Hospital, azienda di famiglia dei fratelli Claudio e Giampaolo Tarantini, in cambio di biglietti aerei, un soggiorno in Svizzera, il pagamento delle spese per congressi medici (a Massafra, a Roma, negli Stati Uniti) ed un tramite con la politica regionale.

Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip, Alessandra Piliego, vengono riportati anche stralci degli interrogatori dei Tarantini, che tirano in ballo ancora una volta due politici pugliesi del Pd, Sandro Frisullo e Michele Mazzarano.
Il caso Castellaneta non sarebbe isolato: le protesi commercializzate dai Tarantini sarebbero finite in maniera illegittima in "vari presidi ospedalieri dell’Asl di Taranto", secondo quanto sostenuto dalla Procura.

Sulla vicenda è intervenuto con una nota l’assessore alle Politiche della Salute, Tommaso Fiore, spiegando che, insieme all’Asl di Taranto, “già nel 2010 era stata avviata un’indagine formale interna per fare luce sulle modalità di acquisizione di materiale sanitario, in particolare di protesi ortopediche”. "L’indagine interna – prosegue la nota -aveva evidenziato, in effetti, delle modalità di acquisto dei materiali protesici inopportune e anomale, effettuate a scelta esclusiva del medico, sulla base dell’intervento da eseguire, senza una chiara e reale comparazione economica dei listini prezzi depositati dalle aziende e senza una procedura di gara aperta”.

Pertanto, come spiegato da Fiore, per mettere ordine e per sanare la situazione nel breve periodo, già nei primi mesi del 2010, si era disposto agli operatori ortopedici di scegliere il materiale protesico da impiantare attraverso una preventiva valutazione anche economica dei prodotti, sulla base dei prezzi di listino depositati dai fornitori.

“Al di là del lavoro della magistratura che è fondamentale per l’accertamento di abusi e irregolarità, soprattutto quando avvengono in un campo così delicato come quello della Sanità – ha spiegato Fiore nel comunicato - sento comunque la necessità di sottolineare che l’impegno profuso dall’Assessorato e dalle Asl per bonificare i sistemi di gestione e di governance della Sanità sta producendo risultati importanti. La ricostruzione proposta dimostra di come l’Amministrazione regionale opera quotidianamente per sanare anomalie e irregolarità e per istituire meccanismi di controllo che sgombrino il servizio pubblico dall’inquinamento di interessi particolari”.

17 gennaio 2012
© Riproduzione riservata

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