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Croce Rossa compie 145 anni. Fazio: “Volontariato entri pienamente nel Ssn”


Il volontariato della Croce Rossa Italiana va “messo a regime” nel Servizio sanitario nazionale (Ssn). La proposta giunge dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto questa mattina al Senato alla celebrazione del 145 anniversario della CRI.

15 GIU - Oltre 150 mila volontari, a cui si aggiungono quasi 36 mila soci ordinari; 91.752 volontari del soccorso, 26.093 del comitato femminile, 15.333 pioneri, 7.249 infermiere volontarie, 4.894 donatori di sangue e 3.796 iscritti al corpo militare. E poi 21 Comitati regionali, 105 provinciali e 444 locali. Queste le cifre che può vantare oggi la Croce Rossa Italiana (CRI). Un valore che il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha voluto riconoscere prendendo un impegno: mettere a sistema il volontariato “formalizzando il suo ruolo all'interno del Ssn”. E se il progetto dovesse realizzarsi, secondo Fazio “la Cri potrebbe essere il centro di questo sistema”.

Secondo il ministro l’apporto del volontariato nel Ssn sarebbe strategico per rispondere a tre criticità del prossimo futuro: il problema della non autosufficienza che ora “è sottofinanziata e parcellizzata, fonti di diseconomia”; dell'umanizzazione, perché “un buon sistema deve dare attenzione alla persona ed è quello di cui si lamentano di più i cittadini”; e della riduzione dei ricoveri degli anziani attraverso il potenziamento dell’assistenza sul territorio. Tutte questioni che hanno bisogno, per Fazio, del volontariato e che oggi, a parte il 118, “non ha alcune ruolo formalizzato. Non è parte del sistema” e questo, ha osservato il ministro, “crea problemi gestionali” e “scoraggia la partecipazione ai progetti”.

La Croce Rossa Italiana, è stato ricordato nel corso delle celebrazioni, opera in 26 Paesi nel mondo. Ed il 2009 è stato “un anno difficilissimo, tutto in salita”, afferma Patrizia Ravaiolo, direttore generale dell'organizzazione, ricordando in particolare il terremoto che ad aprile ha polverizzato gran parte dell’Aquilano. E poi le missioni all’estero, spesso durissime, come quella Palestina, “dove – ha raccontato il commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca - siamo operativi con centri di assistenza psicosociale in favore dei bambini vittime del conflitto”.

Stamani è stato presentato anche il Report 2009 della Cri. Un documento molto importante per l’organizzazione, ha voluto specificare Ravaiolo, perché “Vogliamo dare grandissima trasparenza alla gestione dei fondi, affinché ogni euro raccolto trovi collocazione nel nostro operare”.

15 giugno 2010
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