Rapporto medico-paziente raccontato in un cortometraggio con Angiolini e Inaudi
Vincitore del “Premio Ucare per il Cinema” promosso dalla Fondazione Giancarlo Quarta Onlus, il cortometraggio a fini sociali “Insula” visibile a breve sul sito della stessa Fondazione. Intantro per i nostri lettori ecco il video del back stage.
21 DIC - A partire da oggi, 21 dicembre, sarà visibile online su www.fondazionegiancarloquarta.it il cortometraggio “Insula” realizzato nell’ambito del Premio Ucare per il Cinema promosso dalla Fondazione Giancarlo Quarta Onlus. Realizzato nel 2010 sulla base della sceneggiatura di Nerina Fiumanò, il breve thriller, diretto dal regista Eric Alexander, è stato interpretato dalle attrici Ambra Angiolini, nei panni della dottoressa Leone, e Francesca Inaudi in quelli di Bianca, una giovane malata di diabete.
“Scrivere la sceneggiature di Insula – ha detto Nerina Fiumanò - mi ha permesso di potermi esprimere in una duplice veste: quella di professionista e quella di persona affetta da una malattia come il diabete, con la quale convivo praticamente da sempre”. La vicenda narrata, come spiegato dalla sceneggiatrice, oltre a prendere spunto da un episodio effettivamente accaduto, vuole enfatizzare la reale inquietudine che si può celare nella relazione medico-paziente. “Soprattutto in malattie croniche – ha spiegato Fumanò - è assolutamente indispensabile instaurare una relazione profonda con il proprio medico”.
Della sua esperienza in veste di regista Eric Alexander ha raccontato: “Con Insula ho avuto la possibilità di confrontarmi col genere thriller, ma cercando di veicolare in modo delicato una conoscenza non superficiale su una malattia critica e sull'importanza, oggi più che mai, della dimensione umana che deve avere il rapporto medico paziente”. “Credo infatti – ha proseguito - che il sentirsi "isola" rappresenti per qualsiasi malato grave la condizione peggiore. La speranza è che questo corto, che ci ha dato tante soddisfazioni tra selezioni di prestigiosi festival e numerosissimi premi, sia la base per tanti altri lavori di analogo livello emozionale”.
L’opera ha permesso a FGQ Onlus di diffondere ulteriormente la propria attività, legata non solo all’attenuazione della sofferenza emotiva di chi è affetto da una patologia grave attraverso il “racconto di sé” ma anche all’attenzione e alla sensibilizzazione sulla relazione medico-paziente attraverso ricerche psicosociali. “Insula – ha spiegato Alan Pampallona, managing director di FGQ Onlus - ha rappresentato un esperimento che ha permesso di coinvolgere attori differenti, non necessariamente legati al mondo medico o clinico, e di mostrare l'importanza di una corretta relazione medico paziente attraverso un vero e proprio ‘prodotto artistico’ autonomo, un mini thriller fruibile da chiunque su un tema però, come la malattia cronica, spesso considerato tabù".