Attacco chimico a Douma. Arriva conferma dall’Oms: “Circa 500 feriti e 43 morti con segni compatibili con l’esposizione a sostanze chimiche dopo il bombardamento di sabato”
Lo riferisce una nota stampa dell'Organizzazione mondiale della sanità diffusa oggi. Tra i pazienti giunti presso gli ospedali sono stati riscontrati segni di grave irritazione delle membrane mucose, insufficienza respiratoria e interruzione del sistema nervoso centrale. Il direttore generale dell'Oms per la preparazione e la risposta alle emergenze Peter Salama: "Dovremmo essere tutti indignati per queste orribili relazioni e immagini da Douma".
11 APR - L'Oms interviene sull'attacco alla città di Douma, in Siria, nella Ghouta orientale, confermando di fatto il possibile utilizzo di armi chimiche contro i civili. In una nota stampa si riferisce infatti che durante il bombardamento di sabato scorso, circa 500 pazienti si sono presentati alle strutture sanitarie esibendo segni e sintomi coerenti con l'esposizione a sostanze chimiche tossiche. In particolare, c'erano segni di grave irritazione delle membrane mucose, insufficienza respiratoria e interruzione del sistema nervoso centrale.
Secondo quanto riferito dai partner Oms presenti sul posto, oltre 70 persone che si sono rifugiate negli scantinati sono morte, di queste 43 decessi sono correlati a sintomi compatibili con l'esposizione a sostanze chimiche altamente tossiche. Anche due strutture sanitarie sono state colpite da questi attacchi.
L'Oms ricorda alle parti in conflitto il loro obbligo di astenersi dall'attaccare strutture e personale medico secondo la Risoluzione 2286 (2016) del Consiglio di sicurezza. Qualsiasi utilizzo di armi chimiche per causare danni è illegale ai sensi del diritto internazionale. "Dovremmo essere tutti indignati per queste orribili relazioni e immagini da Douma - ha detto
Peter Salama, direttore generale dell'Oms per la preparazione e la risposta alle emergenze -. L'Oms chiede l'accesso immediato e senza ostacoli all'area per fornire assistenza alle persone colpite, valutare gli impatti sulla salute e fornire una risposta globale alla salute pubblica ".
11 aprile 2018
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