Secondo il sondaggio le donne preferiscono il parto naturale, sia per ragioni di carattere emotivo-affettivo (non perdere le prime ore di vita del bambino (63%), avere il compagno al proprio fianco (40%) o, nel 35%, allattare con più facilità, sia per motivi di ordine funzionale, quindi ospedalizzazione più breve (53%), recupero fisico più veloce (49%), meno dolore post operatorio (44%), gravidanze future illimitate (47%) e, nel 46%, assenza di cicatrici. È invece principalmente legata al timore del dolore per sé (53%), alla sofferenza per il bambino (39%), o a un senso di maggiore sicurezza (36%) la scelta delle 200 donne (20%) che prediligono il taglio cesareo. Fra le donne che scelgono il parto cesareo è molto apprezzata la possibilità di poter pianificare, con questa modalità di parto, la data della nascita (46%) o poter ritornare più rapidamente ad una normale vita sessuale (21%). È al ginecologo (52%) che le donne si rivolgono per avere consigli e informazioni su gravidanza e parto, a cui seguono amici (23%), parenti (22%) o riviste divulgative (17%).
“Nel scegliere il parto cesareo rispetto al naturale – ha dichiarato Francesca Merzagora, presidente di Onda – la donna è spesso inconsapevole dei rischi e delle controindicazioni che, quale atto chirurgico, esso comporta. Il taglio cesareo non è dunque soltanto indice di una popolazione femminile che tende a partorire oltre i quarant’anni, ma segnala una patologia del sistema che va controllata, compresa, assimilata e corretta con adeguate strategie. In questo senso la recente decisione del ministro Fazio di razionalizzare e ridurre progressivamente i punti nascita con numero di parti inferiore a mille, con le previste eccezioni territoriali, va certamente in questa direzione”.
“Da anni – precisa Mario Merialdi, Coordinatore dell’Unità di Salute Materna e Perinatale e del Dipartimento di Salute e Ricerca Riproduttiva dell’Oms – seguiamo con attenzione le tendenze mondiali sull’uso del taglio cesareo, che in molti paesi, fra cui l’Italia, mostrano un aumento considerevole dei tassi. Capirne le cause è importante al fine di sviluppare interventi di politica sanitaria che possano garantire alle donne una scelta libera e consapevole della modalità di parto. I risultati del sondaggio confermano che interventi già proposti in passato, come il garantire l’accesso all’epidurale a tutte le donne, potrebbero contribuire a limitare il numero dei cesarei non giustificati da ragioni mediche”.
07 settembre 2011
© Riproduzione riservata