Registromedici.it. Nuova multa di 300 mila euro dell’Antitrust a United Directorios Lda: “Reiterate pratiche commerciali scorrette”
L’Azienda era già stata multata l’anno scorso in merito alla truffa per cui i medici ricevevano fatture per importi consistenti, anche oltre mille euro, per l’iscrizione a una banca dati online a cui non avevano mai chiesto di aderire. Inoltre ai camici bianchi venivano anche inviati diversi solleciti di pagamento anche con toni intimidatori. Minacce che sono proseguite anche quest’anno e motivo per il quale l’Autorità ha deciso di irrorare una nuova sanzione. LA DELIBERA
24 OTT - “Sulla base di una serie di segnalazioni pervenute nel periodo marzo – agosto 2016, anche da parte di associazioni di consumatori e utenti, è emerso che UNITED ha continuato ad inviare solleciti di pagamento e proposte transattive nei confronti delle microimprese italiane coinvolte dalla pratica commerciale scorretta di cui alla delibera n. 25709 dell’11 novembre 2015”. Così si legge nella delibera dell’Antitrust che ha comminato una nuova sanzione da 300 mila euro alla United Directorios Lda dopo quella da 500 mila euro dell’anno scorso.
Il caso ricordiamo, le cui prime segnalazioni risalgono al 2010, riguarda numerosi operatori medico-sanitari italiani che avevano ricevuto fatture per importi consistenti, anche oltre mille euro, per l’iscrizione a una banca dati online (www.registromedici.com) a cui non avevano mai chiesto di aderire. Inoltre, già l’anno scorso l’Antitrust ha rilevato come l’azienda aveva “rafforzato il meccanismo intimidatorio, reiterando i solleciti di pagamento e minacciando di adire un’autorità giudiziaria straniera per procedere al recupero coattivo dei crediti nei confronti delle microimprese medico-sanitarie coinvolte dalla pratica commerciale”.
Ebbene ad un anno di distanza e a seguito di nuove segnalazioni pervenute all’Agcm è “stato riscontrato che il professionista ha inoltrato a microimprese italiane ripetuti solleciti aventi ad oggetto il pagamento delle rate dell’abbonamento al proprio servizio di annunci pubblicitari. In particolare, successivamente al mese di novembre 2015, si ha evidenza del fatto che UNITED ha provveduto a inviare alle microimprese italiane sottoscrittrici del summenzionato abbonamento solleciti e intimazioni di pagamento, con cui si richiede il pagamento delle somme maturate per ciascuna delle annualità coperte dall’abbonamento offerto da UNITED, maggiorate delle somme richieste a titolo di “spese di sollecito e recupero crediti”, minacciando che in caso di mancato pagamento si procederà ad “adire l’autorità giudiziaria competente”.
“In secondo luogo – ha rilevato l’Antitrust - dai documenti agli atti emerge che alcuni segnalanti hanno ricevuto, mediante e-mail, proposte transattive, alcune delle quali volte ad ottenere il pagamento di tre annualità con stralcio degli interessi di mora. Si ha evidenza, inoltre, del fatto che il professionista, nel caso in cui non riesca ad ottenere il pagamento del credito asseritamente vantato attraverso l’anzidetta proposta transattiva, faccia pervenire, sempre a mezzo e-mail e in un ridotto lasso temporale, dei solleciti di pagamento alle microimprese precedentemente contattate, minacciando di intraprendere nei loro confronti una procedura esecutiva per l’intero importo maturato, oltre interessi e spese”.
24 ottobre 2016
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