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Sgominato traffico di farmaci antitumorali rubati per un valore di 2 mln. In 18 agli arresti


Questo il bilancio di un'operazione condotta dai carabinieri di Ferrara in Campania, Piemonte, Lombardia e Liguria. Documentata l’esistenza un’associazione a delinquere specializzata nel furto di medicinali (in particole anti-cancro) presso diverse farmacie ospedaliere. I medicinali erano poi rivenduti all'estero. La Procura: “Ogni singolo furto ha provocato un danno alle casse pubbliche di centinaia di migliaia di euro”.

18 OTT - Tredici furti in farmacie ospedaliere, più altri sette in strutture diverse nel corso del 2014, per un danno di oltre 2 milioni. È quanto contestano i carabinieri di Ferrara ai componenti della banda sgominata con 18 misure cautelari: per 16 persone è stato disposto il carcere, per una i domiciliari e per un'altra l'obbligo di firma. Due sono ancora ricercati. Questo il bilancio di un'operazione condotta dai carabinieri di Ferrara in Campania, Piemonte, Lombardia, Liguria e Marche. L'operazione ha permesso di documentare l'esistenza di una associazione a delinquere specializzata nel furto di medicinali (in gran parte selezionati tra quelli a costo elevato e destinati al trattamento di patologie oncologiche e croniche) presso diverse farmacie ospedaliere di nosocomi del centro e nord Italia.
 
I farmaci antitumorali rubato che non potevano essere venduti in Italia venivano poi inviati all’estero. Gli altri invece, attraverso dei rappresentanti in pensione, venivano ricollocate in otto farmacie piemontesi, liguri e lombarde.
 
A molti indagati è contestata l'associazione a delinquere con l'aggravante di aver agito per agevolare un'associazione di tipo camorristico. Nell'indagine coordinata dalla Dda si ipotizzano infatti legami di natura economica con clan del napoletano. Il Procuratore di Bologna Giuseppe Amato ha sottolineato l'importanza di un'operazione che ha contrastato "un fenomeno odioso", da un lato perché i farmaci in questione sono costosi e "ogni singolo furto ha provocato un danno alle casse pubbliche di centinaia di migliaia di euro". Dall'altro perché sottrarli "faceva sì che malati di tumore non potessero essere sottoposti alle cure".

18 ottobre 2016
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