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Norme antifumo. Si parte il 2 febbraio. Martucci (Aipo): “Effetti positivi auspicabili ma difficili da prevedere”


Dal 2 febbraio entreranno in vigore le nuove norme sui prodotti del tabacco. Tra le novità di maggiore impatto quelli riguardanti l’etichettatura e confezionamento dei prodotti del tabacco, il divieto di fumo in auto con minori e molto altro. Il commento della Responsabile del Gruppo di Studio AIPOEducazionale, Prevenzione ed Epidemiologia.

27 GEN - A partire dal 2 Febbraio entreranno in vigore le nuove norme sui prodotti del tabacco contenute nel decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi con il quale l’Italia recepisce le direttive europee del 2014 in materia di fumo.

Tra le novità di maggiore impatto quelli riguardanti l’etichettatura e confezionamento dei prodotti del tabacco: sui pacchetti di sigarette immagini e messaggi sempre più forti a ribadire gli effetti negativi del fumo di sigaretta sulla salute. Foto choc di persone malate e di patologie d’organo e avvertenze testuali di pari impatto tipo «il fumo può uccidere il bimbo nel grembo materno». Limitata la distribuzione di tabacco sfuso che non potrà più essere venduto in quantità superiore ai 30 grammi. Addio alle confezioni da dieci sigarette.

Come misure a tutela dei minori sono rafforzati i divieti previsti dalla legge 16 gennaio 2003, n.3 (legge Sirchia). Scatta infatti il divieto di fumare in auto alla presenza di bambini e donne in stato di gravidanza così come nelle pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e nelle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS. Il decreto regolamenta (art. 20) la notifica dei prodotti di tabacco di nuova generazione i cosiddetti “heat-not-burn” , dispositivi studiati per utilizzare il tabacco senza  combustione attraverso la inalazione di vapori  generati da particolari procedure di  riscaldamento ., Presentati come prodotti “ a rischio ridotto”  dovrebbero garantire una esposizione  a sostanze nocive minore  di quelle prodotte dal processo di combustione delle “bionde” classiche.

“Si tratta di normative che vanno ad inserirsi nel filone delle  politiche  di controllo della salute pubblica  attraverso la riduzione dell’offerta di prodotti del tabacco  e la tutela dei diritti dei minori , i cui effetti  benefici, seppur auspicabili, tuttavia sono ad oggi difficili da prevedere” esordisce così Paola Martucci Responsabile del Gruppo di Studio AIPO Educazionale, Prevenzione ed Epidemiologia.

L’attuale decreto legislativo è stato promulgato come adeguamento alla direttiva 2014/40/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla lavorazione, presentazione vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati” spiega l’esperta. “E’ comunque un atto dovuto per adempiere agli obblighi derivanti dalla legge 18 marzo 2008, n,.75 di ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro dell’OMS per la lotta la tabagismo .
“L’obiettivo è quello di regolamentare e migliorare il mercato interno del tabacco al fine di salvaguardare la salute pubblica. Ne deriva l’obbligo per i produttori   di rivelare la composizione dei prodotti non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo, di segnalare ed aggiornare le informazioni circa gli ingredienti e le emissioni di ciascun prodotto del tabacco, compreso le sigarette elettroniche e di produrre studi sulla tossicità dei prodotti e sui rischi di patologie da dipendenza che saranno valutati dal Ministero della Salute attraverso i suoi organi di controllo” continua l’esperta.

“Per quanto riguarda i nuovi prodotti del tabacco, dati preliminari sulle emissioni nell’ambiente mostrano   una riduzione del livello di inquinanti rispetto alle sigarette tradizionali che tuttavia non può definirsi “assente”.  I vapori prodotti dal riscaldamento possono contenere infatti formaldeide (cancerogeno classe A- IARC) seppure in concentrazione notevolmente inferiore alla quantità emessa nell’ambiente dalla sigaretta tradizionale . Pertanto, il pericolo dell’esposizione passiva non deve essere sottostimato.”

“Non dobbiamo inoltre dimenticare che sia le sigarette elettroniche che questi nuovi prodotti “a rischio ridotto” sono prodotti riconosciuti per la capacità di immettere nell’organismo nicotina, sostanza che provoca dipendenza” conclude Paola Martucci.
 

27 gennaio 2016
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