Caldo. Simeu: “Aumentati del 10% gli accessi al Pronto soccorso. Picchi del 20% in Emilia e Lazio”
La Società di Emergenza-Urgenza rileva in ogni caso come l’ondata di calore di luglio ha avuto “una significativa ricaduta, anche se quantitativamente limitata, sulla salute della popolazione che si è rivolta ai pronto soccorso degli ospedali”. Cibinel: “Alcuni casi di affollamento dei ps, è in parte correlato alla riduzione dei posti letto per chiusura estiva parziale dei reparti”.
19 LUG - “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra un aumento medio degli accessi in ps pari a circa il 10%; aumento più importante nelle grandi città, e con variazioni regionali (più contenuto in Piemonte e in Veneto, con picchi invece del 20% in alcune aree dell'Emilia-Romagna e del Lazio)”. Questo il primo bilancio della Simeu sugli accessi in Pronto soccorso causati dal caldo torrido delle ultime settimane.
“Nelle prime due settimane di luglio – si legge in una nota - , le temperature in Italia hanno raggiunto livelli eccezionali. Questa situazione ha avuto una significativa ricaduta, anche se quantitativamente limitata, sulla salute della popolazione che si è rivolta ai pronto soccorso degli ospedali. Oltre all'incremento delle patologie imputabili al caldo, quali disidratazione, colpo di calore e sincope, è stato riscontrato un aumento di scompensi di patologie pre-esistenti (cardio-polmonari, renali e metaboliche). In alcune regioni, come il Piemonte, si è registrato un aumento di mortalità che riguarda, come sempre queste situazioni, i pazienti più fragili: anziani pluripatologici, malati cronici allettati e fasce deboli (per povertà e isolamento sociale)”
“Oltre a rendere capillare l'informazione sulle regole più importanti da osservare in occasione dei picchi estivi di caldo –sottolinea
Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu – è necessario attivare iniziative di supporto sociale e sanitario, sia da parte delle istituzioni che dei servizi sanitari, come avviene in molte regioni, sia da parte dei cittadini, partendo dalle semplice segnalazione di persone in difficoltà. Le strutture sanitarie devono poi rispondere garantendo condizioni ambientali adeguate (attraverso il condizionamento efficace) in tutte le sedi di cura, ad iniziare dai ps; inoltre, come in tutte le stagioni, è necessario assicurare un numero adeguato di posti letto ospedalieri per i pazienti che devono essere ricoverati dai ps. Anche in questo periodo, come nella stagione invernale, si sono verificate situazioni di affollamento dei ps, in parte correlate alla riduzione dei posti letto per chiusura estiva parziale dei reparti. E' indispensabile che ogni ospedale si doti di piani efficaci per la gestione del sovraffollamento dei ps (estivo o invernale), come richiesto dalla Simeu in una recente lettera al Ministro della Salute".
19 luglio 2015
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