"Sono malato anch’io". Dalle tappe piemontesi il rilancio della sanità regionale e della Carta dei diritti in Pronto soccorso
Le tappe di Acqui Terme e di Ovada della campagna itinerante di Cittadinanzattiva sono state l’occasione per fare il punto della situazione della sanità piemontese. Tra il 2000 e il 2013 la Regione Piemonte ha ridotto del 20,6%il numero di posti letto, anche l'ADI tra il 2009 e il 2012 si è ridotta passando dal 2,3% dal 2,1%. La spesa per i ticket ha invece registrato un aumento tra il 2011 e il 2012 del 19,5%.
22 GIU - Tra il 2000 e il 2013 la Regione Piemonte ha ridotto del 20,6% il numero di posti letto; per quanto riguarda il Pronto Soccorso, tra il 2000 e il 2011 il numero di accessi si è ridotto del 7,5%, mentre il numero di ricoveri in seguito all'accesso al PS si è ridotto del 2,6%. L'ADI rivolta agli anziani tra il 2009 e il 2012 si riduce passando dal 2,3% dal 2,1%. Invece aumenta di molto la spesa dei cittadini per i ticket: si passa dai 109 milioni di euro del 2008 ai 150 milioni del 2012, con un aumento tra il 2011 e il 2012 del 19,5%. Le tappe di Acqui Terme e di Ovada della campagna itinerante del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva “Sono malato anch’io” sono state l’occasione anche per fare il punto sullo stato della sanità piemontese dal punto di vista del cittadino e riaffermare un percorso verso la Carta dei diritti in Pronto soccorso regionale con particolare attenzione "alla presa in carico", “alla continuità dei percorsi di cura" e quello "alle sei ore".
Ogni diritto della carta è stato proclamato in pubblico nel corso dell’evento tenutosi sabato dai volontari del Tribunale per diritti del malato e da volontari di associazioni locali che hanno deciso di condividere questo percorso. "Non possiamo continuare ad attendere di uscire dal piano rientro per ritornare a vedere garantiti i diritti del malato in Piemonte. Il risanamento dei conti deve andare di pari passo con la riqualificazione dei servizi, innalzando il loro livello di accessibilità, qualità e sicurezza - ha dichiarato T
onino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - gli atti aziendali che dovranno essere adottati in questi mesi dalle Asl piemontesi per attuare il riordino della rete ospedaliera, chiediamo siano oggetto di confronto e condivisione con le organizzazioni di cittadini e pazienti, e in generale con le comunità locali. E se da una parte si alleggerisce l'offerta ospedaliera, deve essere garantita da subito la contropartita in termini di assistenza territoriale, a cominciare dall'assistenza domiciliare integrata, ma anche per ciò che riguarda un più sicuro, efficiente ed efficace sistema di trasporto per l'emergenza".
“La presentazione della Carta dei diritti del malato a Acqui Terme e a Ovada ha dimostrato, senza ombra di dubbio, che le comunità locali, guidate dalla cittadinanza attiva sono capaci di interpretare l'interesse generale con efficacia, sfatando lo stigma che le vorrebbe incatenate al localismo - ha detto
Alessio Terzi, segretario regionale di Cittadinanzattiva del Piemonte -. Lo ha dimostrato il consenso sui contenuti della Carta espresso da tutti i rappresentanti delle aziende e delle professioni. Si sono anche rese visibili ricche esperienze di volontariato in grado di apportare risorse decisive per la qualità e l'umanizzazione dei servizi. Ignorare queste risorse e insistere su un riequilibrio dei conti fondate su politiche centraliste rischia di essere un attentato alla sostenibilità stessa del sistema”.
22 giugno 2015
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